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Napoli, Hamsik l’anti-divo: “Mai pentito del no al Milan”

18/10/2013 12:51

Napoli, Hamsik l’anti-divo: “Mai pentito del no al Milan” |  Sport e Vai

A vederlo con quella cresta baldanzosa sempre curata e con il corpo tatuato dappertutto diresti a prima vista che Marek Hamsik è uno dei tanti ragazzi viziati del mondo del pallone, con la testa solo a fare scherzi, a comprare macchine di lusso e a cambiare donne come gli abiti. Nel suo caso però l’apparenza inganna, perché quel ragazzo slovacco arrivato bambino al Brescia e diventato uomo e campione a Napoli è l’esatto contrario dello stereotipo del fuoriclasse bizzoso. L’anti-Balotelli per eccellenza, volendo banalizzare. Sul calciomercato hanno provato in tanti a portarlo via da Napoli, nessuno ci è riuscito finora. Marekiaro fa vita riservata, è innamoratissimo della moglie, padre affettuoso di due figli, sempre lontano dal gossip e dal by-night. E fedele anche alla squadra. Vallo a trovare un altro così. Da sette anni è la bandiera azzurra e nonostante le tante tentazioni lo slovacco è ben felice di rimanere a Napoli, come ribadisce una volta di più in un’intervista al Corriere della Sera. Ha visto andar via Lavezzi, Cavani, il cognato Gargano ed anche Mazzarri, lui è rimasto: «Mi sento motivato a restare. Loro hanno fatto le loro scelte, io mi trovo bene qui. E finché Napoli mi vorrà, io resterò. E’ vero che stavo per passare al Milan 2 anni fa.  Poi però non se n’è fatto più niente. E non mi sono pentito. Cosa mi ha trattenuto? I tifosi, senza dubbio. Rappresentare Napoli è insieme una responsabilità e un piacere. Qui la gente ti sta vicina anche nei momenti difficili. Le disavventure con la delinquenza locale? Ho imparato. Non porto più orologi...».

IL RECORD DI DIEGO. Stasera all’Olimpico per vedere Roma-Napoli potrebbe esserci Maradona sugli spalti: Diego ha segnato 115 gol in maglia azzurra, Hamsik sogna di superarlo. Ora è a quota 75: «Sì, si può. Io vorrei entrare nella storia del club: già la sto facendo, ma mi piacerebbe incidere ancora di più. Vincendo la Coppa Italia mi sono accorto che cosa significa conquistare un titolo qui. E ora non mi voglio più fermare». Con Benitez è cambiato il suo modo di giocare ed anche quello del Napoli: «Prima facevo la mezzala o stavo nel tridente. Ora sono trequartista. Sto facendo bene ma posso fare di meglio. Facciamo meno ripartenze e puntiamo più al possesso palla. Anche se poi, quando capita, nelle ripartenze restiamo fortissimi. Le differenze con Mazzarri? Ognuno ha la sua filosofia. Una cosa è certa: il giocatore deve avere la testa libera. Benitez infonde tranquillità e in campo si vede». Stimolato sul caso-Balotelli, Hamsik dice la sua: «Non giudico. Dico solo che se mi guardate, con la cresta e tutti questi tatuaggi, potrei essere un gangster di strada, e invece non è così. Lo stesso vale per Mario. Capita nella vita di fare degli errori, ma prima di giudicare bisogna andare oltre l’apparenza delle cose- Ho anch’io avuto i miei idoli, so cosa vuol dire ammirare qualcuno. Per questo penso sia giusto tenere sempre atteggiamenti corretti. Chi ti guarda ti prende come esempio». 
Stefano Grandi

 


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