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Napoli, città in fermento: o si reagisce subito o è già crisi

19/10/2013 09:42

Napoli, città in fermento: o si reagisce subito o è già crisi |  Sport e Vai

Si è subito spaccata in due Napoli dopo il crollo all’Olimpico che ha rispedito gli azzurri a -5. Orsato aveva appena fischiato la fine della gara di Roma che i tifosi avevano già scelto a quale partito iscriversi. Quelli che aspettano dal calciomercato nuovi innesti e che sono rimasti delusi e spaventati dalla prestazione contro la capolista, e quelli che hanno preferito addebitare agli episodi l’amaro epilogo di quella che si sognava dovesse essere una serata trionfale. Gli ingredienti c’erano tutti: la presenza di Maradona in tribuna, la legge dei grandi numeri con la Roma reduce da sette vittorie di fila, la voglia di sorpasso per riprendersi il primo posto. Ma si sono sgretolati tutti, uno dietro l’altro. Diego è arrivato in ritardo e non ha potuto dare la carica alla squadra prima della gara, questa Roma dei grandi numeri si fa beffe e quell’adrenalina che serviva per rivelarsi una vera grande era rimasta in albergo. Dovrà riflettere Benitez per questa sconfitta, perché se è vero che gli episodi sono stati decisivi (le due occasioni fallite nel primo tempo da Pandev e Insigne, il rigore dubbio fischiato a Cannavaro) la verità è che dopo i sinistri scricchiolìi recenti a fare crack all’Olimpico è stata proprio l’impostazione di gioco e la mentalità. Ovvero i punti fermi su cui si doveva costruire tutto il rinnovamento. Se proprio il reparto offensivo, quello che sembrava l’elemento indiscutibile di forza della squadra, viene meno in maniera clamorosa, è lecito chiedersi cosa c’è che non va. L’assenza di Higuain, entrato solo nella ripresa ed apparso fin troppo preoccupato di non farsi male, spiega molto ma non chiarisce tutto.

STERILITA’ OFFENSIVA. S’era detto e pensato che in questa squadra poteva segnare chiunque, da Hamsik a Insigne fino a Pandev e Callejon ma è stata proprio l’impotenza in attacco il primo nervo scoperto del Napoli a Roma. Sterile la squadra azzurra che ha trovato le due palle gol malamente sciupate nel primo tempo in maniera un po’ casuale, senza mai riuscire a costruire una manovra offensiva figlia di schemi e di un gioco. E se vanno riconosciuti i meriti di una Roma più umile e operaia delle altre volte (anche se ha segnato solo su calcio piazzato) l’allarme rosso per il Napoli resta eccome. E richiede interventi sul mercato dove si amplia la lista dei settori da migliorare. Che sono tutti. Servono terzini di ruolo: Mesto s’è arrangiato a fare l’esterno basso a sinistra, ma è una soluzione di ripiego, Maggio fa fatica in quel ruolo, Armero idem e se manca Zuniga si sente. Serve un altro centrale: il problema Cannavaro è esploso in tutta la sua evidenza. Il capitano storico non è sereno: ha commesso il fallo della punizione-gol di Pjanic e quello su Borriello del rigore che ha chiuso la gara, anche se Orsato forse ha visto male in quest’ultima occasione. Per Benitez è la terza scelta, dopo Britos e Fernandez. Per lo spogliatoio, però, Paolo è un problema imbarazzante e forse la cessione a gennaio è l’unica soluzione, a patto che si compri un altro giocatore di spessore. Serve un altro centrocampista, chè i tre svizzeri non possono reggere tutta la stagione, ma va preso un mediano con caratteristiche diverse e con grande personalità, perché anche quella è venuta meno all’Olimpico. E occorre subito un centravanti di ruolo, perché senza Higuain questa squadra perde troppo. Una cosa è fare a meno del Pipita contro le piccole, quando la soluzione “arrangiata” con Pandev appare indolore, altro è quando si affrontano in trasferta squadre come Arsenal o questa Roma.

QUANTI CASI. C’è poi il caso-Hamsik. Lo slovacco è irriconoscibile da un mese a questa parte e nelle partite-clou scompare. Ha fatto il compitino del debuttante impaurito a Roma, Marekiaro. Che sia un problema di ruolo oltre che di condizione? L’anno scorso aveva spazi e praterie dove inserirsi con il suo timing ineguagliabile, con il gioco di Benitez fa il trequartista ma ne ha tre davanti e deve svolgere compiti diversi. Sono tutti problemi che vanno risolti in fretta, perché se per il mercato bisognerà aspettare gennaio, per tutto il resto non c’è tempo. Già martedì a Marsiglia c’è una partita decisiva: steccare in Francia significherebbe compromettere la qualificazione agli ottavi di Champions, il giorno del giudizio è già alle porte per il Napoli e Benitez. Ci sono sei partite di fila che diranno quasi tutto sul futuro di questa squadra. Si comincia martedì a Marsiglia, poi c’è il Torino in casa, quindi il turno infrasettimanale con la Fiorentina, la partita col Catania, il ritorno con il Marsiglia e la gara con la Juve. Tra tre settimane, il 10 novembre o questo Napoli avrà raddrizzato la barca, o rischia di trovarsi  già fuori da tutti gli obiettivi quando l’inverno ancora deve iniziare.

Stefano Grandi


Tags: cannavaro hamsik benitez calciomercato napoli higuain

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