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Milan: Le sei ragioni per la riconferma di Inzaghi

28/01/2015 13:36

Milan: Le sei ragioni per la riconferma di Inzaghi |  Sport e Vai

Non era l’ultima spiaggia, la gara con la Lazio in coppa Italia. Nonostante l’eliminazione che ha determinato lo svanimento dell’ultima possibile chance per tornare in Champions dalla porta secondaria, Pippo Inzaghi è ancora l’allenatore del Milan. Una fiducia confermata la sera stessa del ko al tecnico rossonero. Nessuna mossa istintiva da parte di Berlusconi, non si torna indietro nonostante la stagione stia prendendo una piega mortificante. Perché allora Inzaghi non è stato esonerato anche dopo l’ultimo tracollo in una competizione che dall’inizio della stagione era stata indicata come fondamentale (“sarà la nostra Champions”)? Sei i motivi di fondo che hanno portato la proprietà – almeno per il momento – a non prendere provvedimenti.

1)Innanzitutto l’affetto dei tifosi. La piazza non vuole la testa di Pippo, casomai sacrificherebbe quella di Galliani. Inzaghi è amato dal popolo rossonero, viene visto come uno di loro e soprattutto non il principale responsabile dei risultati. Non può essere trattato come un qualsiasi altro allenatore che probabilmente, a parità di situazioni, a quest’ora sarebbe stato già mandato via.

2)Obiettivi compromessi. C’è poco da salvare in questa stagione: sfumata la coppa Italia, un miraggio la Champions, ci sarebbe l’Europa League ma non è un traguardo che fa impazzire il Milan e rende poco in termini di fatturato. Sostituire Inzaghi con un altro tecnico che dovrebbe ricominciare daccapo potrebbe non avere senso, senza contare che il secondo esonero in pochi mesi dopo quello di Seedorf non sarebbe un bel segnale.

3)Calendario favorevole: nelle prossime sei gare sulla carta il Milan ha solo una partita oggettivamente proibitiva, quella tra due sabati contro la Juventus a Torino. Poi c’è il Parma in casa domenica e dopo la Juve Empoli, Cesena, Chievo e Verona. C’è la possibilità di piazzare un filotto importante che risollevi morale e classifica. A patto di ritrovare lucidità in campo e orgoglio.

4)Il mercato: Galliani è scatenato e in queste ore dopo Bocchetti cerca altri due rinforzi di prestigio, con Destro ormai bloccato. Con giocatori di qualità il Milan non può che risalire in classifica, magari sperando che l’integrazione di Cerci sia accelerata e che il ritorno di Honda sia un balsamo.

5)L’attaccamento alla maglia di Pippo è cosa nota: Inzaghi è un pezzo di Milan, la società lo sa e ha per lui un trattamento speciale. Lo ha osannato ancor prima che dimostrasse il suo valore, lo difende ora nei momenti di difficoltà perché il suo Dna rossonero è una tutela ancora forte.

6)Lo spogliatoio è dalla sua parte. Inzaghi non ha rotto con parte della squadra. I giocatori sono con lui e non gli stanno giocando contro. Questa la principale differenza con Seedorf che si era inimicato parte della squadra per i suoi modi di fare.

Stefano Grandi     

                                                          


Tags: milan lazio coppa italia mercato champions INZAGHI Seedorf destro

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