Milan: Almeno tre cessioni eccellenti per stoppare l'Uefa e rilanciare

Il mantra ripetuto durante la stagione da Fassone (“anche senza Champions non siamo costretti a vendere”) ha le ore contate. La realtà finanziaria del Milan, che aspetta con ansia le sanzioni dell'Uefa (per le quali vorrebbe chiedere anche la partecipazione economica della vecchia proprietà) racconta ben altro. I rossoneri dovranno ripartire dalle cessioni per continuare un ciclo iniziato la scorsa estate ma che non ha portato i frutti sperati. I soldi che arrivano dalla qualificazione all'Europa League (sperando si arrivi alla qualificazione diretta) sono pochini e i debiti tanti. Da qui la necessità di vendere qualche pezzo pregiato. Altri addii sono dettati anche da questioni tecniche: non tutti i nuovi acquisti hanno convinto, anzi. E se per Kalinic e Andrè Silva è possibile che quella di domenica con la Fiorentina sia l'ultima partita in rossonero (l'ex viola ha mercato ancora in Cina, il portoghese piace al Wolwerampthon) il punto è che sarà difficile recuperare tutto quanto investito (oltre 75 milioni) per i due bomber. Ecco quindi che potrebbe essere necessario vendere altri big. I nomi si conoscono, si va da Donnarumma (ma deve arrivare un'offerta importante, al momento il Liverpool sembra più interessato del Psg) a Bonaventura (che piace ad Allegri) ma c'è anche Suso. Lo spagnolo ha una clausola rescissoria da 40 milioni di euro e se dovesse arrivare un club disposto a pagarla il Milan non potrebbe fare nulla. L’unica cosa che potrebbe fare il club rossonero è di rinnovargli nuovamente il contratto e alzare la clausola ma come per Romagnoli è sempre l'Uefa che blocca i rinnovi importanti se prima non si mettono i conti a posto. Chi invece il Milan non vuol vendere è Bonucci, che pure piace in Premier e che non ha perso valore di mercato. Ma per trattenere lui e comprare giocatori importanti, soprattutto in attacco, urgono sacrifici.