Mercato Napoli: Verdi e Vrsaljko o Edera e Barak? Non è la stessa cosa

In che direzione vira il mercato del Napoli? Gennaio si avvicina ed oltre all'arrivo anticipato di Inglese, il presidente De Laurentiis vuole rafforzare la rosa con qualche altro colpo, anche in considerazione del possibile addio di 2-3 scontenti che non giocano mai (Giaccherini in primis, ma anche Tonelli e Maksimovic così come scalpita lo stesso Rog). Anche se l'eliminazione dalla Champions ha generato mancati introiti, il Napoli qualcosa farà alla riapertura delle liste ma cosa? I nomi che circolano sono non meno di dieci, alcuni attendibili altri meno ma il punto è capire il livello dei possibili nuovi arrivi. A scoraggiare il presidente ci sono i precedenti: quasi tutti gli acquisti di gennaio degli ultimi anni hanno sempre fatto anticamera lunga e sono stati poco valorizzati, vale la pena fare investimenti importanti? La favoletta che questo Napoli è difficilmente migliorabile in realtà non regge più, anche se Sarri deve metterci del suo nel non incaponirsi sempre sugli stessi. Si sa che Giuntoli sta martellando il Bologna per avere Verdi, che è uno dei talenti italiani più interessanti (e piace a mezza serie A, Inter in testa) così come è noto il gradimento di De Laurentiis per Chiesa, si sa anche che la corte per Vrsaljko è iniziata da mesi, anche se l'esito è ancora tutto da decifrare (oggi le oscillazioni vanno verso il no con il croato che sarebbe pronto a rinnovare con l'Atletico Madrid) ma se poi alla fine arrivassero nomi di seconda fascia? Si parla di Edera, attaccante esterno del Torino, e di Barak dell'Udinese. Da Verdi a Edera l'unica assonanza è cromatica, per il resto c'è un abisso. Cosa vuol fare davvero il Napoli sul mercato? Implementare la rosa di talenti in prospettiva che – conoscendo Sarri – dovrebbero passare mesi ad allenarsi prima di scendere in campo, o puntare su giocatori di qualità che possano aiutare la squadra ad arrivare fino a maggio con intatte le possibilità di vincere qualcosa?

Stefano Grandi