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Inter, Thohir: Ok anche senza Champions, Shaqiri è il nostro futuro

26/01/2015 14:08

Inter, Thohir: Ok anche senza Champions, Shaqiri è il nostro futuro |  Sport e Vai

Le prospettive per il futuro, le strategie di mercato, gli ultimi acquisti e il tema del fair-play finanziario sono stati i temi principali trattati dal presidente dell’Inter Thohir in una lunga intervista a goal.com Indonesia. Per il tycoon indonesiano la mancata qualificazione alla Champions non comprometterebbe il futuro del club: “Ricordiamoci che l’Inter è tuttora il decimo brand più forte al mondo, e i nostri ricavi viaggiano allo stesso ritmo. I nostri ricavi in caso di mancata partecipazione alla Champions League resterebbero intorno ai 180/200 milioni di euro, in caso di qualificazione alla Champions aumenterebbero di circa 20/30 milioni. In sostanza, no Champions League, no problem per l’Inter. E anche la mancata qualificazione in Europa League non rappresenterebbe un problema. Stiamo seguendo le regole del Fair Play finanziario, vale a dire spendere in base a quanto ricaviamo. Non ci sono scorciatoie per costruire una squadra forte, è necessario avere un progetto a lungo termine. Quando ingaggiamo i giocatori, ci chiediamo innanzitutto se possono essere funzionali alle esigenze della squadra". Proprio sul FpF una precisazione: "Molta gente ha tanta confusione in testa per quel che riguarda le regole del Fair Play Finanziario (FFP). Tutti i club europei devono seguire queste regole. È un po' come il salary cap negli USA ma con un funzionamento diverso. Questo è il modo in cui la UEFA si assicura che l'industria del calcio proceda secondo i piani, per evitare che club apparentemente in salute poi vadano in bancarotta. Il FFP impone ai club di spendere i soldi in maniera oculata a seconda degli introiti. E la stessa cosa è successa all'Inter, credo che non ci possano essere scorciatoie quando si costruisce una squadra, tuttavia dobbiamo avere un progetto a lungo termine. Quando si ingaggiano dei giocatori, dobbiamo assicurarci di prendere dei calciatori che abbiano i giusti requisiti per la squadra".

FIDUCIA IN MANCINI - Thohir si dice pronto a prolungare ancora il contratto di Mancini: "Lo abbiamo ingaggiato per tre anni e mezzo, e se lo vorrà prolungheremo. Non sono vere le voci su fantomatiche clausole. Vogliamo che la squadra abbia stabilità, perchè come dicevo prima costruire una squadra è un lavoro che richiede anni. Per questo abbiamo puntato su Mancini: condivide la nostra stessa visione, lo stesso desiderio di migliorare la squadra, anche se gli investimenti saranno per forza di cose legati al Fair Play Finanziario. Non farà il manager all’inglese, ogni trasferimento verrà concordato da lui con me e la dirigenza. Né io né Mancini prenderemo decisioni individualmente, ma lavoreremo insieme per decidere le mosse migliori per il bene dell’Inter, non sulla scia dell'emozione. Si sa che a volte nel calcio può essere necessario un cambio, come ad esempio abbiamo dovuto fare con Mazzarri. Non avevo alcun problema con lui: ha lavorato duro e ha dato il massimo per la squadra, ma la situazione era stagnante e i tifosi avevano iniziato a mettergli addosso pressione. Così non andava più bene. Abbiamo ingaggiato Mancini perchè crediamo possa fare molto bene, come ha dimostrato in queste prime partite. E’ un profilo che conosce l’Inter e il calcio italiano, ma ha allenato anche all’estero e per questo ha una visione universale ed esperta. Ecco perché lo abbiamo scelto". Thohir è orgoglioso di aver convinto Shaqiri a preferire l’Inter al Liverpool:  "Vogliamo fare arrivare i migliori giocatori all’Inter. Sapevamo di avere poche ali e abbiamo comprato Podolski, un campione del mondo con esperienza al Bayern Monaco e all’Arsenal. Allo stesso tempo vogliamo una squadra giovane, di media intorno ai 26 anni. E stiamo lavorando per questo. Ci servono grandi giovani come Kovacic, Icardi e adesso anche Shaqiri. Sono i giocatori del nostro futuro. L’Inter è un grande club come lo è il Liverpool quindi nessuna sorpresa che Shaqiri abbia scelto noi: grande storia, tre Champions League e mai retrocessi in Serie B. Ora abbiamo Kovacic, Shaqiri e Icardi ma non solo: penso per esempio a Juan Jesus e Dodo. Kovacic e Shaqiri hanno contratti che scadono nel 2019. Vendere qualcuno? Dipende dalle situazioni: se ci dovesse essere l'interesse per qualcuno da parte di altri club, ascolteremmo la cosa. Ma poi accettare l'offerta o no è una nostra decisione. Dobbiamo guardare in faccia alla realtà e ricordarci che, come ho detto, dobbiamo avere una rosa di 25 giocatori e un'età media di 26.5 anni”.

MERCATO APERTO - Sul mercato di gennaio il patron nerazzurro aggiunge: "Abbiamo un po’ di tempo da qua al 2 febbraio, c’è ancora tempo e in ogni caso abbiamo già fatto un po' di operazioni con buon anticipo. E’ diverso dallo scorso anno, quando prendemmo negli ultimi giorni Hernanes e D’Ambrosio”. Infine il capitolo stadio: "San Siro è uno dei migliori stadi al mondo, viene subito in mente a chiunque. Anche se non è detto che non ci possano essere altre location a Milano. Vedremo. Vogliamo sicuramente uno stadio per noi, ma abbiamo ancora un accordo con il Milan e il Comune. Dobbiamo coordinarci con il club rossonero su questo argomento. Volete rimanere o andare via? Se volete andarvene, quando? Così possiamo prepararci. Avere il nostro stadio ci darà molti vantaggi, potremo gestire la nostra struttura, i botteghini e le sponsorizzazioni. Potremo costruire un bel museo, migliorare i posti a sedere, la vendita dei biglietti e fare branding per le sponsorizzazioni. Allo stato attuale è difficile. Il Milan ha Fly Emirates come sponsor mentre noi abbiamo Pirelli e non possiamo usare il nostro sponsor in maniera permanente allo stadio perché comunque condividiamo quel terreno con loro. Colori diversi, rosso e blu. Rispettiamo i rapporti e gli accordi, ma dobbiamo superare questa situazione, qualunque sia la decisione".

Stefano Grandi     


Tags: inter mancini podolski shaqiri dodò thohir

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