Inter, Medel: Mi chiamano Pittbull ma non sono Gattuso

I nuovi polmoni dell’Inter hanno la faccia dura di Gary Medel. Il cileno è stato uno dei colpi di calciomercato dei nerazzurri ed oggi è stato presentato ufficialmente. Da anni si porta dietro l’etichetta di Gattuso sudamericano, lui sorride e spiega: “Sono stato paragonato a lui, ma io sono Medel e voglio fare bene qui. Mi chiamano Pitbull: il pitbull è un cane che difende qualcosa di prezioso, il mio tesoro è la squadra e il mio impegno sarà rivolto al 100% verso di essa". Qualcuno ha fatto notare che esiste una foto con il giocatore che indossa un cappellino della Juve, lui smonta subito il caso ("E' una foto vecchia, riguarda tre-quattro anni fa. Me lo hanno fatto indossare, ma io non sapevo nulla, non ho visto cosa ci fosse scritto sopra. A me piacciono i cappellini") e spiega: “C’erano altre squadre, ma ho sempre voluto l'Inter. Credo che Zanetti sia la maggior referenza, un punto di riferimenti sia in Sudamerica che in Europa. Fisicamente mi sento alla grande e sono pronto per giocare. Difensore o centrocampista non fa differenza, sarò a completa disposizione del mister. L'accoglienza è stata fantastica, fisicamente sono a posto e sono pronto già per la prima di campionato".Medel è reduce da un buon Mondiale ma lui precisa: "Ho sempre giocato in questa maniera, è otto anni che sono titolare in Nazionale. Spero di poter conquistare i tifosi con il mio calcio e insieme a tutti di poter raggiungere grandi risultati. Voglio ringraziarli per come mi hanno accolto. Loro sono il giocatore numero 12". Medel non sembra spaventato né dal dover raccogliere l’eredità di Cambiasso né dalla concorrenza con MVila: “La cosa che conta è solo la squadra. Ben venga una sana competizione. Io non sono arrivato per sostituire nessuno, M'Vila l'ho visto in allenamento. E' un grande giocatore". Stefano Grandi