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Inter, Mancini: Shaqiri fa al caso nostro, Podolski non è a fine carriera

05/01/2015 12:41

Inter, Mancini: Shaqiri fa al caso nostro, Podolski non è a fine carriera |  Sport e Vai

Non per gli scudetti di cartone rinfacciati dalla controparte, né per l’eterna rivalità con la Juve. Roberto Mancini vuol semplice riportare l’Inter a vincere ed è con questo spirito che si prepara alla partitissima di domani sera con i bianconeri. Sa che servirà una prestazione-super, ben diversa da quelle cui ha abituato l’Inter di recente, ma sotto sotto ci spera: “Uno deve pensare sempre che noi siamo l'Inter, un grande club, l'Inter è l'Inter e tutte le partite deve giocarle sempre per vincere, si può anche perdere, ma la mentalità deve essere questa.  Sarà una partita dura, difficile, la Juve sta facendo bene da anni, ma è una partita classica del calcio italiano. Se una squadra gioca bene può battere chiunque, non c'è un modo per batterla, bisogna essere bravi. Durante l'anno ci sono partite importanti dove facendo tre punti qualcosa può cambiare, soprattutto per l'autostima della squadra, potrebbe essere un momento importante”. Non avrà ancora Podolski (“abbiamo preparato la partita senza di lui, non si è mai allenato col gruppo, se arriverà il transfer sarà in panchina sicuramente. Podolski ha 29 anni e una carriera importante alle spalle, può darci una mano, è un grande giocatore, non è inesperto e non è a fine carriera. Spero possa darci una grande mano”) e spera di riavere presto il miglior Palacio (“Ce l'ha dal mondiale, vediamo cosa succederà nelle prossime settimane, ma io l'ho visto meglio, in allenamento e in partita”) ma si aspetta ancora qualche regalo dal mercato: “Abbiamo bisogno di due esterni. Shaqiri potrebbe fare al caso dell'Inter sì, ma è un giocatore del Bayern. Potrebbe con altri fare al caso nostro. E' giovane, è un giocatore per il futuro, potrebbe essere al caso nostro. Shaqiri può giocare in ogni ruolo, ma non so cosa accadrà”. Possibilista su Susic (“Giovane, grandi qualità, per il futuro può esserci utile”) meno su Lavezzi: “E’ un giocatore del Psg, è molto difficile per noi, non so cosa succederà a Parigi, c'è da aspettare”. Intanto Mancini deve arrangiarsi con chi c’è e pensare a migliorare la difesa: “La solidità di una squadra parte dalla difesa, se la difesa è forte e compatta la squadra può essere anche molto più offensiva. Se la squadra ha lacune bisogna fare attenzione, ma spero che col tempo la difesa possa migliorare, non andare troppo indietro. C'è da lavorare un po' di più. Le partite importanti servono anche per questo. Non voglio vedere che la squadra va in campo pensando di giocare una partita impossibile. Voglio vedere una squadra che va in campo pensando di vincere la partita”. I pericoli dell’avversario li conosce bene, da Pirlo a Tevez: “Pirlo è il loro giocatore migliore, quello che imposta il gioco. Tevez è imprevedibile, lotta contro chiunque, molto pericoloso, ha fatto diversi gol. La Juve è una grande squadra, gioca bene, noi per vincere dovremmo fare una partita perfetta ma non credo ci sia tanta differenza di punti tra noi e loro. Bisogna avere continuità per 90 minuti, ma serve anche tempo. io spero sempre queste cose vengano fatte in fretta per non perdere terreno”.

Stefano Grandi


Tags: juventus inter mancini podolski shaqiri Susic

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