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Inter, Fassone: Su cessione Osvaldo decisive dinamiche spogliatoio

12/01/2015 12:55

Inter, Fassone: Su cessione Osvaldo decisive dinamiche spogliatoio |  Sport e Vai

Il fair-play finanziario, il nuovo ciclo con Mancini, il mercato in entrata che resta aperto, e quello in uscita, con Osvaldo che sarà probabilmente ceduto, le aspettative stagionali. Parla di tutto il ds dell’Inter Fassone a Radio anch’io lo sport, senza sottrarsi neanche a paragoni con l’epoca Mazzarri: “Con Mancini possiamo iniziare a parlare di micro-ciclo, c'è uno stile di gioco nuovo. Abbiamo conquistato otto punti nelle ultime quattro gare, c'è un ritrovato entusiasmo. Ci siamo dati obiettivi prudenti, sappiamo che non è facile ricostruire una squadra in tempi così rapidi.  Un conto è prima di Natale quando anche l'Europa League sembrava complicata, un conto è ora con la distanza accorciata. La distanza è di sei punti, ci sono venti gare da giocare. Ma non è un vincolo, puntiamo alla Champions ma anche l'Europa League è un obiettivo, ma stiamo provando a rinforzare gli introiti a prescindere dalla qualificazione alla massima rassegna europea". Ampio il capitolo mercato: “Mancini ha dimostrato di essere un allenatore che ama conoscere la situazione finanziaria. Stiamo facendo le cose insieme, stiamo provando a costruire qualcosa di importante nel rispetto di determinati parametri. Ci sono più restrizioni rispetto al passato. Mancini non ha mai fatto mistero di voler giocare con un determinato modulo inserendo nuovi calciatori in reparti che non erano stati contemplati inizialmente, per cui abbiamo dovuto accelerare rispetto al mercato di gennaio che di solito ha i suoi sviluppi nell'ultima settimana. Restano venti giorni per riequilibrare il sacrificio che abbiamo fatto. Sacrificio comunque relativo visto che abbiamo concluso due prestiti; l'incidenza sul bilancio in corso è legato solo all'ingaggio dei calciatori per questi sei mesi".

OSVALDO E GLI ACQUISTI - Capitolo Osvaldo, Fassone è abbastanza esplicito: "Per ora è ancora dell'Inter. Cercheremo di capire le dinamiche, anche quelle all'interno dello spogliatoio. Poi ci muoveremo per il bene dell'Inter e del calciatore". Insidiosa la domanda se con Mazzarri ci sarebbero stati gli stessi investimenti, Fassone assicura: "Certo che sì. Credo che la situazione non sarebbe cambiata sul profilo del mercato, in passato abbiamo provato ad accontentarlo in base al suo modulo e alle sue esigenze tecniche. Ora ci sono state le opportunità con Podolski e Shaqiri. Devo ringraziare l'Arsenal e il Bayern Monaco che hanno capito la nostra situazione accettando i prestiti di due giocatori importanti. Ma anche con Mazzarri abbiamo fatto il possibile per fare il massimo nei limiti delle nostre possibilità". Fassone esclude cessioni illustri, almeno nell’immediato: "Per gennaio non sono previsti sacrifici, se ci proiettiamo a fine stagione possono succedere tante cose. Abbiamo già delle spese previste per la prossima estate relativi ai prestiti di questa stagione. Dovremo essere bravi a far crescere i ricavi del club, e in questo è stato bravo il presidente a inserire figure qualificate che stanno lavorando a questo. O si riesce a conquistare la Champions oppure dovremo muoverci in altre direzioni. Qualche cessione, in caso di difficoltà, potrebbe essere inevitabile".

IL RINNOVO DI MAZZARRI - Un ascoltatore chiede perché era stato rinnovato il contratto a Mazzarri: "La nostra filosofia è quella di non lasciare mai un tecnico o i calciatori in scadenza, soprattutto un tecnico che deve essere leader in uno spogliatoio. In quel momento non c'erano dubbi sull'operato di Mazzarri della scorsa stagione valutato positivamente, per questo abbiamo deciso di rinnovargli il contratto. Era la soluzione migliore, se no avremmo dovuto prendere un altro tecnico a inizio stagione e Mancini non era disponibile. Il mercato estivo è stato costruito sulle esigenze di Mazzarri che utilizzava i giocatori in pianta stabile, mentre Mancini adesso ha altre priorità. Alcuni elementi della rosa non rientrano nelle prime scelte del nostro attuale tecnico, ma è una situazione che ci può stare quando si cambia allenatore". L’ultima riflessione è sul fair-play finanziario che non tutti rispettano all’estero: "In Spagna e Portogallo ci sono normative molto diverse sulle quali la Fifa ha grande attenzione, che sono quelle della Third Part Ownership, cioé la proprietà da parte di terze parti del cartellino dei giocatori. Il che aiuta i club con situazioni molto traballanti ma che con questa formula riescono a rientrare nei ranghi. La Fifa sta lavorando su questo aspetto, ma non è l'unico tema, ci sono anche le tassazioni diverse tra Paese e Paese. La Uefa e la Ue stanno cercando di normalizzare queste differenze". 

Stefano Grandi     


Tags: inter mazzarri mancini osvaldo podolski fassone

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