Calciomercato Napoli: Sandro e Fazio le new-entry

Sta per nascere dalle mosse di calciomercato il Napoli di Benitez anno secondo. Una squadra che sarà rimodellata ad uso e consumo delle idee tattiche del tecnico spagnolo e che passa per l’addio allo zoccolo duro della vecchia guardia – da Behrami e Dzemaili a Pandev e Britos e forse Maggio – e l’acquisto di giocatori di esperienza per migliorare la crescita del gruppo. Che ci fosse qualche scontento nella rosa non è un mistero: i “mazzarriani” hanno fatto fatica ad assimilare il calcio di don Rafaè, c’è chi ci è riuscito con qualche sforzo e chi non rientrerà nei piani futuri. In mezzo top-player come Hamsik, che ha avuto problemi fisici ancor prima che di modulo ma che comunque rimarrà in azzurro e indecisi come Insigne che anche con la gestione precedente riteneva di non veder valorizzate appieno le proprie qualità di attaccanti. LO SCENARIO. I nuovi arrivi saranno invece elementi graditi al tecnico e le new-entry tra i possibili arrivi spaziano dall’Inghilterra alla Spagna. Oltre a Gonalons, in stand-by ma con il quale l’accordo sarebbe stato gi- raggiunto ed in attesa di capire che sviluppi può avere l’operazione Mascherano, il ds Bigon sta cercando di chiudere con Sandro del Tottenham, elemento ideale per rafforzare il centrocampo con un mediano di spessore fisico capace di proteggere meglio la difesa ma con piedi educati in grado anche di impostare. Trattativa complessa ma non impossibile, soprattutto se si riuscisse ad inserire Pandev nel discorso. In difesa il nome nuovo è quello di Federico Fazio del Siviglia, partner ideale per Albiol. Va via per 10 milioni di euro e sul giocatore c’è anche la Fiorentina. Dovesse arrivare un centrale di spessore, il club azzurro potrebbe anche decidere di non investire per un altro esterno basso, considerando che in quel ruolo può utilizzare anche Henrique che quest’anno se l’è cavata benissimo, che resterà anche Mestro recuperato dopo il brutto infortunio e che oltre a Ghoulam ci sarà dall’inizio della stagione anche Zuniga, praticamente mai utilizzato quest’anno. Stefano Grandi