Calciomercato Milan, Kakà: Volevo smettere ma ora sogno il Mondiale

Non tutti pensavano che il ritorno al Milan di Kakà, durante il calciomercato estivo, potesse rivelarsi un colpo vincente e tutti quei dubbi sembravano aver trovato una risposta quando il brasiliano si fece male nella gara col Torino. Un incidente che gli costò un lungo stop e per il quale si sospese anche lo stipendio. Cosa sia stato capace di fare Kakà lo si è visto dopo, nonostante il momento negativo del Milan ma è lo stesso giocatore che rivela di aver vissuto momenti di grande depressione dopo quell’infortunio. Intervistato da TvGlobo il n.22 rossonero rivela di sentirsi rinato adesso, di puntare al Mondiale e di non aver rimpianti per aver lasciato il Real Madrid ma ammette: "Quando mi sono infortunato mi sono detto: "Non so se voglio ancora giocare a calcio". Mi stavo preparando per fare tutto il possibile per giocare la Coppa del Mondo e mi sono infortunato alla prima gara ufficiale. Così ho chiamato Galliani e gli ho detto che non volevo ricevere lo stipendio. Lui mi ha detto di mantenere la calma. Ho recuperato e sono tornato". Il Real appartiene al passato: “Non mi sono pentito, è stata una bella esperienza di vita, lì sono cresciuto e maturato. Professionalmente sono stati quattro anni difficili ma ho appreso molto a livello umano”. L’obiettivo ora è di andare al Mondiale: “Coltivo ancora la speranza di entrare tra i convocati anche se la lista è quasi chiusa. Nella Confederations si è creato un gruppo forte, ma ci proverò. Mi sono portato un fisioterapista privato, per avere buone prestazioni sul campo, ritrovare la gioia di giocare e tornare in Nazionale. Adesso sono al 75-80& della mia condizione e spero di poter tornare presto al 100%". Per Kakà il ritorno in rossonero è stato “importante perchè mi ha aiutato a recuperare l’allegria e la gioia di giocare al calcio”. Kakà ha parlato anche di Clarence Seedorf, nuovo tecnico rossonero: "Seedorf è stato un giocatore tecnicamente fantastico e molto intelligente. Amava parlare e guidare, aveva il profilo dell'allenatore anche in campo. Per me è la prima volta che un ex compagno mi allena. E' strano, la persona che era a fianco a me da giocatore ora mi guida come tecnico. E' molto disciplinato e determinato in quello che vuole. Conosce la direzione dove vuole andare, ha imparato tanto, giocando nei più grandi club Europei e apprendendo le basi all'Ajax".

Stefano Grandi