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Calcio: Napoli, la campagna acquisti all’esame Champions

16/09/2013 12:27

Calcio: Napoli, la campagna acquisti all’esame Champions |  Sport e Vai

Internazionalizzazione è la complicata parola diventata password a casa Napoli nei mesi di calciomercato. Un Napoli più europeo e meno provinciale era quello che sognava De Laurentiis, che non a caso nell’elogiare il lavoro di Mazzarri ha rimarcato la grande differenza con Benitez (“Mazzarri è  un grande tecnico, ma ha un'esperienza di carattere prettamente italiano e va bene per affrontare il panorama nazionale. Con Benitez invece si può affrontare al meglio anche il piano internazionale”) e che considera la vetrina della Champions il palcoscenico preferito per esportare il suo brand con orgoglio. Per ora il Napoli di Benitez si è dimostrato da vertice in Italia, visto che è capolista a punteggio pieno, ma sarà l’esame Borussia Dortmund a dare le prime risposte sull’avvenuta “internazionalizzazione”. Sotto esame anche la campagna acquisti a due facce, scintillante nella prima fase quando sono arrivate tante facce nuove in serie, un po’ deludente nel finale quando si è attesi invano quegli altri 2-3 acquisti che voleva il tecnico spagnolo. Una rosa ampia per poter fronteggiare i tre impegni stagionali, questo aveva chiesto Benitez per niente spaventato all’idea di dover gestire un organico ricco e talentuoso. Anzi, avrebbe voluto – se possibile – quasi 22 giocatori dello stesso (alto) livello per poter meglio dar corpo al suo progetto. Non saranno dunque solo i nuovi acquisti come Callejon, Higuain, Reina e Albiol – tutti titolari sicuri contro il Borussia mercoledì sera al San Paolo per l'esordio nella fase a gironi della Champions – ad essere sotto esame: il vero test è per quelli che non ci sono e che avrebbero dovuto esserci. Chiariamo: se  i tre spagnoli e l’argentino hanno già convinto tutti, almeno in campionato, sotto esame c’è il resto della campagna acquisti.

LE LACUNE. Quella che Bigon e De Laurentiis non hanno ultimato, rimandando a gennaio altri investimenti. E se finora i centrali difensivi stanno facendo bene (il ritorno di Cannavaro al posto di Britos ha migliorato le cose, il capitano dovrebbe giocare dall’inizio anche in Champions) restano due lacune che saranno al vaglio del terribile squadrone di Klopp. I terzini continuano ad essere un problemino. Contro l’Atalanta si è limitato a fare il so compitino Mesto – chè di più non gli si può chiedere – mentre ha palesato qualche affanno Armero, non brillantissimo nella doppia fase. A parte Zuniga, il migliore dei quattro nel ruolo ma pure non esente da qualche difetto in fase difensiva, anche Maggio non è a suo agio come esterno basso ed è strano che sul mercato il problema sia stato ignorato più che sottovalutato. La coppia Maggio-Zuniga, che con Mazzarri era più proiettata all’attacco e che ora è chiamata maggiormente a compiti di copertura, sarà presa a bersaglio dalle accelerazioni temibilissime del Borussia. Per loro due sì che sarà un esame. E poi c’è il tema del centrocampo: non è arrivato né Gonalons, né Mascherano, né Xabi Alonso e che qualcosa come caratteristiche manchi si è visto.

LE RISPOSTE. Non è e non può essere Dzemaili il mediano propositivo da cui far passare il gioco e la coppia Inler-Behrami, che sarà proposta in Champions, funziona a fare da schermo ma meno nell’impostazione. Questo almeno è quello emerso finora. Il test europeo dirà se il mercato del Napoli ha lasciato per strada qualcosa, rinunciando a completare la rosa, o se la crescita globale della squadra, che ha trovato certezze ed autostima strada facendo, non sia sufficiente a colmare il gap.


Tags: napoli de laurentiis benitez maggio bigon Albiol callejon Calciomercato

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