Zenga: Pellegrini mi cacciò dall'Inter a pedate, senza Icardi temo Eder

Quella data se l'era segnata sull'agenda un secondo dopo aver detto sì al Crotone. Giocare contro l'Inter per Walter Zenga è e sarà sempre un'emozione particolare, un baule di ricordi che si riversa per terra e nella testa. Anche se l'Uomo Ragno ha girato il mondo, ha allenato tante squadre, ha fatto esperienze di ogni tipo, quei colori non li dimentica: tra giovanili e prima squadra ha giocato per quasi vent’anni con l’Inter: “Sono nato e cresciuto qui, ho fatto il raccattapalle, il calciatore, ci mancava solo l’autista. Questa è una maglia che ti obbliga a vincere. Io come Totti a Roma? A lui è stato permesso di finire la sua carriera in giallorosso, mentre nel mio caso il presidente Pellegrini mi tirò un calcio e mi mandò via: sei mesi dopo poi ha venduto la società a Moratti”. Ora se li ritrova da avversari, con l'handicap del probabile forfait di Mauro Icardi, fermato da un problema muscolare. Ad ogni modo, l’assenza del capitano argentino non rende meno temibile l’avversario. “E’ un assenza senza dubbio importante, perché su tre palloni ne butta dentro due. Al suo posto però potrebbe giocare Eder, che con me fece 9 gol in 12 partite alla Sampdoria”.