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Ventura riboccia Jorginho: Forte ma non serve all'Italia

23/09/2017 09:02

Ventura riboccia Jorginho: Forte ma non serve all'Italia |  Sport e Vai

Di Napoli mantiene un ricordo agrodolce, fu chiamato per far ripartire gli azzurri dalla C ma fu esonerato a gennaio («Rammarico. Sono pochi quelli che scendono dalla A alla C. A gennaio andai via e iniziò la storia del Napoli: io faccio parte della preistoria, quando ci allenavamo a Varcaturo dove dovevamo anticipare di un’ora gli allenamenti perché le mamme anti-discariche bloccavano le strade. Il rammarico è per quello che poteva essere e non è stato») ma Giampiero Ventura da quei giorni ne ha fatta di strada, arrivando ad allenare la nazionale. In un forum al Mattino il ct si racconta («La chiamata è stata un motivo di grande orgoglio: avevo due anni di contratto ancora con il Torino e una buona offerta da una squadra importante. Ho barcollato e alla fine ho detto di sì... Scoprendo che è un pericolo ma stimolante»), spiega dove si può arrivare («Abbiamo due strade: aspettiamo 15 anni che nasca un altro Totti o un altro Del Piero o ci mettiamo al lavoro cercando di organizzarci e puntando alla crescita dei giovani, ovvio che se non andiamo in Russia sarebbe un fallimento. Ma non dimentichiamo quello che abbiamo fatto 11 mesi fa, con un ricambio epocale: a giugno avremo solo quattro “anziani” come Buffon, De Rossi, Chiellini e Barzagli. Poi dopo quei Mondiali avremo una età media bassissima, saremo una squadra piena di giovani») e tocca anche il tema-Napoli, partendo da Insigne: «Insigne agli Europei ha giocato poco perché il modulo non richiedeva il suo ruolo. Ora ce l’ha, al di là del fatto che i moduli sono solo dei numeri. Ma a Madrid non ha deluso meno di altri. Perché il problema al Bernabeu è stato sfacciatamente fisico, non solo qualitativo. Lorenzo ha avuto la maturazione nell’ultimo anno. Ora è un giocatore completo nel suo contesto e con le sue caratteristiche. Poi apro una parentesi: andiamo al Mondiale, facciamo 30 allenamenti tutti assieme per 20 giorni e la prestazione di Insigne sarà di gran lunga superiore a quella che avete visto. Il modulo non c’entra nulla». Altro tema forte è Jorginho che ha dichiarato di essere amareggiato per non essere nella sua Nazionale: «Mi piace molto il fatto che lui ci tenga a far parte del gruppo Italia. È una cosa che apprezzo. Con Conte, Insigne non poteva giocare perché il 3-5-2 non richiedeva il suo ruolo. Mi stupisce che tutti si meraviglino, il punto è che noi giochiamo senza metodista. Lui è il migliore interprete di questo ruolo, ma se, come detto, questo ruolo nella mia Nazionale attualmente non c’è, non posso chiamarlo. Solo con Israele ho giocato col 3-5-2, e solo in quel caso c’era il suo ruolo, ma in quel momento avevo la necessità di dare continuità al gruppo».Cinque giornate di serie A: Napoli e Juve guidano il campionato. «Mai come quest’anno si sono accorciate le distanze. Il Napoli prima giocava e divertiva ora gioca e vince. E la cosa è diversa. È prioritario vincere, è un passo notevole in avanti. Poi la Juve mi pare che sia partita con un po’ di difficoltà ma come sempre con i risultati dalla sua parte. Ha ragione quello che arriva primo, anche se in questo momento dal punto di vista spettacolare, la squadra che gioca meglio è il Napoli». Meglio il gol di Mertens o di Maradona? «Dico sempre Diego. Perché Maradona ha fatto tanti gol geniali, come quello con il Verona in cui ancora ti chiedi come gli sia venuto in mente di calciare da metà campo».


Tags: italia ventura Jorginho

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