Ventura: A Zaza e Gabbiadini tendiamo una mano per recuperarli

VENTURA ZAZA GABBIADINI –

Porte aperte in nazionale sia per chi si è comportato male sia per chi sta giocando male. Ventura usa bastone e carota e spiega in merito alle convocazioni dopo l'esclusione di Pellè e le chiamate di Zaza e Gabbiadini che non stanno rendendo al massimo: “Non è un no definitivo a Pellè: ho detto che poteva essere utile una pausa di riflessione, che dovrà fare lui. Se lo avessi chiamato non gli avrei dato il tempo di riflettere. Su Zaza e Gabbiadini è vero che non stanno attraversando un momento straordinario ma siccome sono un nostro capitale la speranza è che la nazionale li aiuti a tornare importanti. Lo Zaza attuale non è quello dello scorso anno, è in difficoltà ma gli tendiamo una mano per poterlo riavere al top. Dipenderà molto da lui, deve tornare a rimettersi in discussione. E' un tentativo di riavere al meglio i nostri giocatori che riteniamo possano essere importanti. Io non voglio abbandonarli”. Chi dà affidamento sono invece Belotti e Immobile: “Sono convinto che se continuano così l'Italia si ritroverà una coppia d'attacco importante per il futuro

VENTURA ZAZA GABBIADINI GIOVINCO – Anche altri attaccanti però possono sperare nella convocazione: “El Shaarawy pure può tornare in azzurro, non li posso chiamare tutti. Per quanto riguarda Giovinco io l'avrei voluto con me al Torino ma oggi gioca in un campionato dove i gol contano poco, la qualità della Mls è relativa. Il suo problema è che purtroppo si adatta -com'è normale che sia – a quel campionato, dove tornare a difendere è secondario. E' lo stesso problema di Criscito di cui so vita, morte e miracoli ma che si deve violentare per ritrovare quel sacro fuoco che dove gioca è inferiore”. Martedì c'è il Liechtenstein, poi l'esame con la Germania: "Partita da vincere. Ho visto la gara con la Spagna e fino al 65' erano uno a zero per gli spagnoli. E' da preparare con attenzione. Con la Germania potrebbe essere l'occasione per aumentare l'autostima ma non è la squadra migliore per provare i giovani. Avrei preferito un'amichevole di spessore diverso per dar modo ai giovani di esprimersi. La Germania è quasi un esame di laurea, devi dare la tesi...".

Fabrizio Piccolo