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Tutte le verità sul divorzio Marotta-Juve: le curve, il Milan, Cr7

02/10/2018 10:50

Tutte le verità sul divorzio Marotta-Juve: le curve, il Milan, Cr7 |  Sport e Vai

Una, nessuna e centomila. Le ragioni del clamoroso divorzio di Beppe Marotta con la Juventus sembrano pirandelliane. Ieri Agnelli non si è addentrato nei veri motivi che hanno portato alla rottura ed all'addio dell'ad, limitandosi a rassicurare tutti e assicurando che non cambierà niente. Marotta non ha ancora detto la sua versione e chissà se lo farà ma si continua ad andare a caccia dei perchè. A stagione in corso è doppiamente strano, cosa c'è sotto? Per Milano Finanza alla base dell’addio di Giuseppe Marotta dalle liste di Exor per il rinnovo del cda bianconero ci sarebbe stato un flirt di Marotta con il nuovo Milan del fondo Elliott e del presidente Paolo Scaroni, che prima di ufficializzare l’inglese Ivan Gazidis come nuovo CEO aveva sondato anche la disponibilità di Marotta. Una corte cui il manager non sarebbe stato completamente disinteressato anche perché sapeva che a Torino Agnelli aveva in previsione un profondo rimpasto del top management per perseguire i programmi del club di qui al 2024. Un dispetto dunque? E' un'ipotesi ma ci sono anche altri motivi. Che l'operazione Cr7 non sia stata farina del suo sacco è di dominio pubblico ma se Marotta si fosse opposto con tutte le sue forze all'acquisto di Ronaldo, preoccupato per gli aspetti finanziari di un contratto pluriennale da 30 milioni netti a stagione che ne limitava le altre manovre? Poi vanno registrati spifferi su una divergenza di vedute con la gestione del settore sanitario ma per il quotidiano “La Verità” alla base di tutto ci sarebbe anche il rapporto con le curve e la celebre questione della ndrangheta che gestiva i biglietti, che ha procurato più di qualche grattacapo ad Andrea Agnelli. La Verità scrive: “quando gli avvocati riuscirono a far incontrare Agnelli e Francesco Calvo (l’ex manager Juve la cui moglie è poi diventata la compagna di Agnelli), il presidente della Juventus lo aggredì: «Lo vuoi capire che io non ti voglio più vedere. Tu devi scomparire, te lo ripeto: scomparire». Scrive Moncalvo su La Verità: “Quella vicenda, dal punto di vista della giustizia sportiva, fu un altro degli episodi rivelatori per far capire a Marotta che era entrato nel cono d’ombra. Aveva ancora Yaki che lo proteggeva, ma capì benissimo che Andrea si era messo in testa brutte cose su di lui per colpa di quell’inchiesta. Quando si iniziano le indagini, in genere si parte da chi gestisce quella società. Invece Marotta, protetto da Elkann in persona, non venne neanche chiamato da Pecoraro, non venne sfiorato da quello scandalo, non fu deferito né processato. Durante la propria deposizione, Agnelli, rispondendo indignato a una domanda del procuratore federale, disse. «Chiedete a Marotta».

 


Tags: juventus marotta agnelli

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