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Totti a 360 gradi: Maradona, il gemellaggio col Napoli e le cifre per Mbappè

22/04/2020 15:52

Totti a 360 gradi: Maradona, il gemellaggio col Napoli e le cifre per Mbappè |  Sport e Vai

"Quando diedi il calcio a Balotelli ho sbagliato, poi abbiamo chiarito e fatto pace, una volta finite le partite il rispetto deve prevalere su tutto e in campo si può sbagliare. Io sono uno che se fa un gioco devo vincere, sono un rosicone, voglio vincere anche alla playstation contro Cristian". Francesco.Totti, ex capitano della Roma, è stato protagonista di una diretta Instagram con l'attore Salvatore Esposito, noto per aver interpretato Genny Savastano nella serie tv Gomorra. Dopo aver parlato del suo futuro da talent scout ("Io sto cercando nuovi talenti, non mi piace essere definito procuratore. Io spero di trovare il nuovo Totti, il nuovo Cannavaro, sto cercando in tutto il mondo e spero che questo ruolo mi porti risultati non solo per me ma per il mondo calcistico") Totti ha parlato anche di Maradona ("Maradona ha significato tutto, hanno inventato il calcio perché c'era Maradona. La differenza la fa il campo, tutti parlano, tutti straparlano ma quando stai là dentro le chiacchiere le porta via il vento. Lui entrava in campo e si divertiva, la palla era come se andasse a cercare lui, quando calciava sentivi il rumore del pallone, come se lo accarezzasse") e del suo rapporto con Napoli: "Quando giocavo che ero il capitano della Roma, i tifosi del Napoli non è che mi accogliessero nel migliore dei modi com'è giusto che sia. Purtroppo tra Roma e Napoli è successo un episodio bruttissimo ma sarebbe bello tornare ai tempi del gemellaggio, le famiglie devono tornare negli stadi. Nel calcio come negli altri sport le incomprensioni ci sono. Sull'ultima partita che ho fatto a Napoli mi hanno applaudito tutti e sono rimasto sbalordito perché non me lo sarei aspettato e io li ringrazierò per sempre, è stato un gesto significativo. Quando sono tornato a Napoli come dirigente della Roma pensavo mi massacrassero, invece mi hanno applaudito tutti come hanno fatto per Maradona e in quel contesto mi sono sentito un santone. I napoletani mi piacciono, sono simili ai romani caratterialmente". Poi si parla di Mercato e delle conseguenze che avrà il Corona Virus: "Dovrebbero tornare alla normalità, da una parte va bene così. Tipo Mbappè, con tutto il rispetto che diventerà tra i più forti al mondo, non può costare 200 milioni di euro, mi sembra un'eresia. Un giocatore di 20 anni che guadagna 20 milioni di euro l'anno non mi sembra normale. Se però nel calcio girano questi soldi è giusto che li guadagnino ma tornare un passo indietro sarebbe un bene per tutti. Io a 20 anni guadagnavo un millesimo di quello che si guadagna oggi". Si torna a Totti alla Roma, al suio addio: "Mi hanno fatto smettere, io mi sentivo bene e anche se giocavo poco facevo crescere i giocatori, cercavo di aiutare nel mio piccolo se c'erano problemi. Nel calcio ci sono i pro e i contro, io ho sempre detto che avrei indossato una sola maglia, se fossi andato a giocare da un'altra parte per dimostrare che volevo continuare non mi sarebbe cambiato nulla, fondamentalmente quello che ho fatto io in 25 anni è difficilmente ripetibile. C'è stato un momento in cui ho pensato seriamente di andare al Real Madrid, mancava un tassello. Il Real Madrid era l'unica squadra per la quale sarei andato via da Roma, poi però l'amore della gente, la famiglia, il trofeo più grande che ho è quello di aver indossato un'unica maglia. Avrei potuto vincere di più indubbiamente, però dentro me stesso ho vinto tutto quello che c'era da vincere perché nessuno potrà mai intaccarmi questa cosa, il sogno mio era questo e l'ho portato avanti sino alla fine". Infine il pensiero sulla ripresa dei campionati: "In questi momenti si deve pensare più alla salute che al pallone, penso soprattutto per il rispetto di tutte le persone scomparse. Noi non possiamo stare senza sport in generale, ma in questo momento bisogna accantonare tutto perché la salute è prioritaria. A che serve ricominciare a porte chiuse, non puoi spogliarti con i compagni, che calcio è? Secondo me è una cosa che non ha significato, ora li fai allenare, poi li fai mangiare in camera propria, tanto vale che sto in casa in quarantena e aspetto che tutto finisca. Ci saranno persone che decideranno e noi aspetteremo il loro responso....Secondo me dovrebbero scendere in piazza le società, ma se vogliono continuare... I giocatori stanno a disposizione delle società, tu sei pagato da loro e se ti dicono che devi giocare, giochi. Vediamo il 4 maggio cosa succede".


Tags: Roma totti maradona

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