Tottenham, Villas Boas: “Da 4 anni non parlo più con Mourinho”

Più che la favola dell’allievo che supera il maestro, visto che come risultati ancora non ci siamo, quella tra Villas Boas e Mourinho è una delle tante vicende di amicizie solide che si rompono all’improvviso. E’ una costante che un tecnico si senta tradito quando il proprio vice lo lasci per tentare l’avventura da solo con le proprie gambe ma non sarebbe stato questo il motivo della rottura tra i due allenatori portoghesi, insieme per anni fino all’ultimo anno interista dello special One e che domani si ritroveranno l’uno di fronte all’altro in Tottenham-Chelsea. La ragione la rivela proprio Villas Boas  “Abbiamo rotto perché io ambivo ad essere maggiormente coinvolto nel lavoro che faceva Mourinho e non volevo più limitarmi a fare l’osservatore o a preparare le partite. Sentivo di avere molto da offrirgli, quindi inizialmente pensai di continuare a lavorare con lui, ma lui non sentiva la necessità di avere qualcun altro al suo fianco come assistente e così decidemmo di comune accordo che fosse arrivato il momento di prendere strade separate. Il mio non è stato un capriccio, ma una scelta per evolvermi perché ero consapevole delle mie qualità”. Avb iniziò dal basso ma subito ebbe la chance di approdare al Porto dove spiccò il grande salto:“Io e Mourinho non ci parliamo dal 2009 e questo è quanto, ma non perdo di certo il sonno per questo. Dopo essere stati a stretto contatto per sette anni, ho imparato i metodi di lavoro di José che tanto successo gli hanno portato e li ho applicati. Del resto, ogni allenatore ruba idee qua e là e se puoi farlo dal migliore al mondo, lo fai, ma nessuno può copiare Mourinho e ogni tentativo di diventare il suo clone fallirebbe. Le nostre rispettive carriere possono sembrare uguali, ma in realtà ci siamo evoluti in modo differente e nessuno di noi ha qualcosa da dover dimostrare all’altro”. Difficile però che torneranno ad essere amici come un tempo. “Sappiamo entrambi che quello che abbiamo vissuto non si cancellerà mai e ci rispettiamo, ma non è più come prima”. Non a caso domani non apriranno nemmeno la tradizionale bottiglia di vino post-match: “Devo prendere un aereo per il Portogallo”, ha tagliato corto il tecnico degli Spurs. Mentre in conferenza Mourinho non ha voluto rispondere ad alcuna domanda sul suo ex pupillo.

Stefano Grandi