13/12/2020 08:25
E' un atto di accusa all'Inter l'editoriale di Tmw di Andrea Lo Sapio. Vengono enumerati gli errori in serie del club nerazzurro "sotto scacco di una scelta fatta un anno e mezzo fa con l'idea di colmare con una sola scelta il gap con le altre: Marotta, amministratore delegato ex Juventus, Conte, allenatore ex Juventus". Nel ricordare la finale di Europa League (che però Conte non ha vinto) e il secondo posto in campionato, si legge tra l'altro
È normale che dopo tutte le conferenze stampa e le risposte alle televisioni, Conte sia ancora sulla panchina dell'Inter? La risposta è "no" a tutte e due. Ed è pazzesco pensare che un triennale da 36 milioni di euro (un bel po' più lordi, ma evviva il Decreto Crescita) blocchi completamente lo sviluppo di un progetto.
Conte non è interista e non lo sarà mai. È impossibile scindere il suo ruolo nel 5 maggio - e non solo - da quello dell'allenatore. Come non lo era per Lippi anni fa.
al momento è impossibile pensare di cambiare panchina. E il motivo è essenzialmente solo quello: milioni e milioni e milioni di stipendi, dopo avere esonerato Spalletti.
Facendo i conti, Spalletti non poteva contare su: Hakimi, Young, Godin, Vidal, Sensi, Barella, Eriksen, Lukaku, Sanchez e contro l'Eintracht Francoforte, in Europa League, ha dovuto schierare Esposito. Può non essere un fallimento, quello di Conte. Sul lato comunicativo certo non è una vittoria, nemmeno sfiorata, anzi.