Tifoso ferito, da Guidolin a Gasperini: Inaccettabile, fermiamo tutto

L’ondata di sdegno per gli episodi di inaudita violenza che hanno caratterizzato la finale di coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, dal tifoso ferito con un colpo di pistola a tutto quanto si è verificato poi in campo, non si è placata a quasi 24 ore di distanza. Tutti gli allenatori di serie A hanno duramente condannato, ognuno con i propri accenti, quanto hanno visto in tv e letto. Molto colpito il tecnico dell’Udinese, Francesco Guidolin: “Quello che mi ha fatto più male ieri è stato lo sconcerto che ho visto negli occhi e nelle espressioni degli uomini di Stato che erano alla finale, non è possibile accettarlo. Certe immagini le abbiamo già viste e si ripetere ranno se lo Stato osserva e basta. Non è più accettabile”. Durissimo anche il commento dell’allenatore del Genoa Gasperini: “Ieri sera non ho avuto più voglia di vedere la partita. E' necessario fermarsi e riflettere, questo è un sistema che non regge più. Quasi tutti hanno voglia di un'altra voglia sportiva, ma periodicamente succedono queste cose ed è giunto il momento di fermarsi".  Amareggiato il tecnico del Parma Donadoni: “Io credo che si spenderanno fiumi di parole e spero che ci faccia qualcosa nel concreto. Mi piace richiamare una canzone dei Pooh: per cambiare gli altri bisogna cambiare noi stessi". Sulla stessa lunghezza d’onda l’allenatore della  Roma, Rudi Garcia: “E' brutto vedere questo. Anche l'invasione di campo a fine partita non è stata bella, non possono succedere queste cose fuori dallo stadio, non capisco poi l'invasione di campo, meglio festeggiare sulla tribuna. Non si possono vedere queste cose”. Una presa di posizione è arrivata anche dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che a Rai1 ha detto: “Che non passi il messaggio che lo stato italiano è andato a chiedere il permesso a qualcuno della curva. Lo stato italiano non ha affatto intavolato una trattativa. La società del Napoli aveva deciso che doveva far incontrare Hamsik e alcuni della società con alcuni rappresentanti della curva, ma non sta ne in cielo ne in terra che noi dello stato iniziamo a fare trattative con qualcuno della curva. Il tifo italiano è sano, gli italiani che vogliono andare a vedere le partite devono essere tutelati. Lo sport, il calcio, è un'emozione, e queste non devono essere macchiate da queste belve! Ho provato molto dolore ieri sera, e sto pensando al Daspo a vita. Per i recidivi, c'è un'aggiunta di cinque anni alla prima segnalazione di divieto. Ma c'è bisogno di un rafforzamento. Il calcio non può essere oggetto di violenti”.

Stefano Grandi