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Tassotti rivela aneddoti su Ibra, Gattuso e Ancelotti

17/01/2020 10:01

Tassotti rivela aneddoti su Ibra, Gattuso e Ancelotti |  Sport e Vai

Il Milan di Berlusconi, la sua carriera da vice di Ancelotti e Allegri e poi ancora i rapporti tra Gattuso e Ibrahimovic, Su Il Giornale  Mauro Tassotti, vice allenatore di Šev?enko sulla panchina della Nazionale ucraina, apre il baule dei ricordi e ripercorre la cavalcata da giocatore in rossonero:   «Poi arrivò Liedholm, un monumento di allenatore, sul conto del quale si raccontano favole: per esempio non è vero che mi mettesse al muro per migliorarmi tecnicamente.Sacchi è quello che ci ha cambiato la vita e allungato la carriera, una specie di gerovital: i suoi metodi di allenamenti erano sconosciuti cui aggiungeva il martellamento ossessivo a parole e il clima, a Milanello, era quasi religioso. Persino durante lo stretching non si poteva chiacchierare o sorridere. La vulgata ha descritto Fabio Capello come un sergente di ferro e invece ci ha fatto vivere bene. Quella squadra andava quasi da sola, in quegli anni». Quando è diventato allenatore, invece, Tassotti ha avuto a che fare con altri miti della panchina. Ancelotti, Leonardo e Allegri: «Con Ancelotti poi l’intesa si è perfezionata. Oltre che amici, eravamo diventati complici. Se Carlo aveva qualche dubbio, mi interpellava e io, senza fare sconti, esprimevo il mio parere. Se non mi chiedeva, non intervenivo anche per non avere rogne su eventuali fughe di notizie. Leonardo invece fu spinto a fare l’allenatore, non aveva dentro il sacro fuoco. Amava più risolvere questioni spinose con i giocatori che occuparsi di questioni tecniche. E infatti, potendo scegliere, ha fatto il dirigente poi. Con Allegri mi son trovato benissimo: lo considero uno degli allenatori più capaci in circolazione. Gli avevo promesso che, finita l’esperienza al Milan, l’avrei seguito alla Juve. Alla fine, invece, rimasi con Pippo Inzaghi per spirito di servizio e fedeltà alla bandiera». Tassotti parla anche di Ibrahimovic e di Gattuso. Erano suoi compagni di squadra nel Milan, nel 2010. «Ogni tanto sbraitava. E quando ti trovi di fronte uno che pesa 96 chili ed è alto 1,95, è meglio stare alla larga. Eppure in quel Milan c’era chi gli teneva testa. Chi? Uno come Rino Gattuso, per esempio». Ibra serviva a questo Milan: «Avessero avuto piena libertà Maldini e Boban, avrebbero anticipato l’arrivo di qualche esperto. Ibra è un campione. E i campioni sono diversi da tutti gli altri. L’ha dimostrato subito, nonostante fosse fermo da oltre due mesi».


Tags: ancelotti gattuso tassotti

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