Tancredi Palmeri: Sapete perché nessuno in A vuole i playoff?

Si scaglia contro i club di calcio e sulle loro paure Tancredi Palmeri nel suo editoriale per Tmw. Questi i passaggi salienti del giornalista di BeInsport: "Non può essere un caso se anche in Premier si sono sollevate 20 mani contro il protocollo per fare riprendere il calcio, contestandolo e che le 20 mani siano quelle dei medici sociali delle 20 squadre di club della Premier.
Non può essere un caso che la stessa cosa sia avvenuta in Italia o quasi, dove 17 medici su 20 della Serie A (esclusi quelli di Juventus, Lazio e Genoa) hanno contestato proprio questo punto nodale e non sono certo rincretiniti per andare contro i loro datori di lavoro.
Non è un caso che l'Inail abbia contrassegnato i calciatori tra i lavoratori più a rischio e che, in ordine sparso, la rosa dell'Eibar in Liga – autonomamente dalla proprietà – abbia fatto un comunicato durissimo denunciando il loro terrore di essere in balia di un sistema insicuro che rischia di portare il contagio nelle loro case.
Non è un caso forse infine che da giorni il tema principale per la ripresa del calcio sia la supposta antipatia o simpatia del ministro Spadafora per il momento. Perché buttarla in caciara parlando di polemiche, facendo un referendum ad personam, è la maniera migliore per non affrontare il problema.
Se davvero fosse questo il problema, il calcio italiano non avrebbe che una maniera: approvare immediatamente il protocollo del governo, e dunque indirizzarsi verso la ripresa, e in questo caso scoprire il supposto bluff del ministro.
Approvate quello che chiede il governo sulla sicurezza personale, non date alcun alibi. Perché non farlo?
Il punto è stato che il calcio sta sperando che il polverone alzato possa aiutarlo ad aggirare, anziché affrontare, quello che da sempre è stato l'unico scoglio insormontabile del protocollo.

E così il calcio adesso, dopo aver aspettato inutilmente 60 giorni senza decidere mezza cosa che sia mezza, comincia a temere davvero di non riuscire a smuovere il punto.
Mancano 19 giorni al 25 maggio, la scadenza in cui bisognerà comunicare alla Uefa l'eventuale cambio di formato, ovvero l'adozione dei playoff.
Opzione rifiutata sdegnosamente un mese fa. Il motivo vero? Perché le tv hanno comprato 124 partite ancora da disputare, e invece così ne avrebbero solo una trentina, e dunque comincerebbe il balletto legale su una proporzionale riduzione di pagamento.
Ma l'opzione prima totalmente rifiutata, adesso è tornata sul tavolo, proprio come piano B se non si riuscisse a modificare il protocollo.
Solo la paura fa prendere decisioni.