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Spalletti: Rafinha me l'aspettavo meno pronto, Lisandro già in clima

27/01/2018 15:06

Spalletti: Rafinha me l'aspettavo meno pronto, Lisandro già in clima  |  Sport e Vai

Non è un mercato esaltante probabilmente ma dopo aver visto di persona i primi due nuovi acquisti, Luciano Spalletti è parso più sereno. Magari altri arriveranno (“E' chiaro che è un mercato difficile per qualsiasi società, ci sono dei limiti e delle barriere e dobbiamo saperci accontentare. Dobbiamo usare bene il materiale a disposizione e noi ne abbiamo. La differenza la fa quel che abbiamo a disposizione, non chi non c'è e sotto questo aspetto devo fare qualcosa di meglio") ma intanto Lisandro Lopez e Rafinha potranno essere utili: Lisandro Lopez è abbastanza definito, un difensore centrale che conosce il ruolo come le sue tasche. E' entrato a piedi pari, comanda i compagni, prende decisioni. Si sente dentro il clima. Rafinha invece può giocare da più parti. Durante la partita ci sono dei 'mini-campetti' in cui bisogna avere qualità tecnica e rapidità, perché gli avversari ti saltano addosso oppure ti aspettano. Lui nelle misure ridotte è perfetto. Può giocare esterno, centrocampista offensivo, trequartista dove sta più comodo di tutti. Ma conosce il calcio e questo gli rende le cose abbastanza semplici. Abbiamo preso un calciatore forte, deve mettere a posto la condizione fisica ma mi aspettavo peggio per il periodo che è stato fuori. Invece è pronto, reattivo, qualitativo come è lui". Si parla dell'ipotesi Pastore: “Sento delle trattative, è uno di quelli di cui abbiamo parlato, è un grande calciatore. Abbiamo parlato anche di altre situazioni senza perdere di vista quelle che abbiamo già. Si rischia di lasciare indietro l'importanza di quei calciatori che ci hanno portato fino a questo punto. Il Pastore però è importante perchè è quello che tiene insieme il gregge...”. Guardandosi indietro Kondogbia e Joao Mario sono costati tanto ma hanno reso poco, c'è il rischio che anche Dalbert possa fare la stessa fine: “E' colpa mia che lo faccio giocare meno. Venendo a giocare in un campionato diverso deve fare delle conoscenze riguardo alle usanze, bisogna fare esperienza. Diventerà un buonissimo calciatore e potrà far vedere tutte le sue qualità riguardo al prezzo per il quale è stato preso. Le aspettative sono un conto, le qualità sono altre, ma su di lui quelle aspettative si possono tenere e infatti non lo diamo via”. L'Inter non vince da due mesi: “Ci sono stati dei passi indietro nel nostro percorso ma vedo sempre applicazione, disponibilità e maturazione, resto ottimista. Per tornare a vincere dobbiamo mostrare qualità differenti rispetto a prima ma la forza mentale di questi calciatori è indubbia”. Rispetto al pari con la Roma però Spalletti vuole miglioramenti: “E' chiaro che nella ripresa con la Roma, essendo andati sotto, abbiamo provato a fare qualcosa in più. Dopo il gol ci sono stati pochi minuti ma la situazione è che ci fossimo un po' accontentati perché abbiamo avuto il timore di perderla e questo non deve succedere perché tra noi e l'obiettivo che abbiamo c'è il valore del tempo, che va usato bene. Le cose vanno fatte, la lancetta non si ferma mai”. Una giornalista giapponese chiede perchè Nagatomo non gioca più e se verrà ceduto: “Lui da molti anni è qui e tutti dicono che è un professionista eccezionale e io sono d'accordo. Nel suolo ruolo ho 3-4 scelte, ogni tanto faccio scelte giuste e a volte sbagliate, anche per Dalbert vale lo stesso discorso e così vale per Cancelo, Santon. Sul futuro, visto che comincia a diventare un giocatore maturo, bisogna parlare per capire le sue volontà ma io non posso promettergli niente. Mi sembra di capire che se trova una squadra dove lo fanno giocare voglia andar via, per i soliti discorsi, per la nazionale ecc. Anche io ambisco alla Nazionale, dopo l'Inter mi piacerebbe e per riuscirci devo far risultato e per far risultato devo schierare i giocatori più giusti”.

Stefano Grandi


Tags: rafinha inter spalletti

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