Spalletti e il virus Fifa: senza 11 giocatori la sosta è solo un danno

In Spagna lo chiamano virus Fifa ma non è una malattia infettiva, è l'esito della sosta per le nazionali che svuota i grandi club di tutti i loro campioni ed è quello che non serviva proprio a Spalletti, concentrato a trovare la quadra per questa sua Inter multitasking che non ha ancora un'identità precisa. Certo, la stessa cosa vale per tutte le rivali, dalla Juve al Napoli che sono state saccheggiate dalle varie nazionali ma se c'è un club che ha bisogno di ricostruire quasi da zero quello è l'Inter. Nessuno ha cambiato tanto sul mercato e nessuno più dei nerazzurri in queste prime tre giornate ha denotato la difficoltà di inserimento dei nuovi. Invece per 10 giorni Spalletti dovrà lavorare al centro Suning senza tutta la spina dorsale della squadra, compresi quelli mezzi infortunati come Icardi e Martinez, rimasti con l'Argentina in vista delle gare con Guatemala e Colombia. Il tecnico nerazzurro si sarebbe quasi augurato che i loro problemi fisici fossero un po' meno leggeri, pur di averli con sé. Ma oltre ai due attaccanti mancheranno i tre croati Ivan Perisic, Marcelo Brozovic e Sime Vrsaljko (che giocheranno con Portogallo e Spagna), Kwadwo Asamoah: Kenya-Ghana (Africa Cup, 08/09), Roberto Gagliardini: Italia-Polonia (UEFA Nations League 07/09) e Portogallo-Italia (UEFA Nations League, 10/09), Stefan De Vrij: Olanda-Perù (Amichevole, 06/09) e Francia-Olanda (UEFA Nations League, 09/09), Keita Balde: Madagascar-Senegal (Africa Cup, 09/09); Milan Skriniar: Slovacchia-Danimarca (Amichevole, 05/09) e Ucraina-Slovacchia (UEFA Nations League, 09/09) e Matias Vecino: Uruguay-Messico (Amichevole, 07/09). Alla ripresa dopo la sosta si giocherà col Parma (sicuramente in anticipo di sabato, visto che c'è la Champions dopo) e il tempo per prepararsi è poco. Il virus Fifa è arrivato proprio nel moment sbagliato...