Spalletti come Sarri: Non cambia mai, ma l'Inter non ha le coppe

Quinta formazione di fila schierata titolare: Luciano Spalletti sembra voler riproporre i tempi dell'Inter di Herrera, quella che si ripeteva a memoria a mò di filastrocca: Sarti-Burgnich-Facchetti...Da Handanovic a Icardi, infatti, si è vista sempre la stessa formazione nelle ultime cinque di Serie A (sei in totale da inizio stagione, ndr). E i risultati danno ragione all’allenatore toscano: terzo posto e -2 dal Napoli primo. I nerazzurri rincorrono il record - se così vogliamo chiamarlo - del Napoli 2015-2016, per eccellenza la squadra dei “titolarissimi” nel nuovo millennio. Sarri aveva provato a creare quello che oggi rincorre Spalletti, ovvero l’identità: in quella stagione, gli azzurri scesero in campo con lo stesso undici in 19 delle 38 partite di campionato, ma mai cinque volte di fila. Il 50% dei match, dunque: i numeri dell’Inter di oggi sono pienamente in linea per pareggiare, e magari superare, quelli del primo Napoli di Sarri. Ma va detto che Spalletti del turnover ha un bisogno relativo: la sua Inter – purtroppo o per fortuna – non ha le coppe e il tecnico nerazzurro può permettersi di non fare troppe rotazioni. Vuoi perchè la rosa non è particolarmente ampia, vuoi per dare certezze alla squadra. Bisogna risalire a tempi andati e ad un altro calcio per trovare “numeri” superiori in tal senso: il record assoluto di continuità di schieramento lo detiene il Cagliari del 1968-1969, allenato Malio Scopigno: quell’anno scesero in campo con lo stesso undici per sedici turni consecutivi, dal 3 novembre al 2 marzo. Era la squadra di Albertosi, Boninsegna e Riva. Restando in tema nerazzurro, la squadra più “continua” fu appunto la Grande Inter del 1964-1965, quella di Facchetti e Mazzola, che schierò la stessa formazione solo per quattro giornate consecutive.