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Spalletti: Abbiamo personalità ma non siamo dove vorremmo

04/11/2017 14:46

Spalletti: Abbiamo personalità ma non siamo dove vorremmo |  Sport e Vai

A gestire complimenti e lodi è bravo tanto quanto a mettere in campo un'Inter che si sta dimostrando già matura. Spalletti alterna pacche sulla spalla alla sua squadra a freni necessari per evitare che il troppo entusiasmo rovini tutit. Per il tecnico dell'Inter inutile parlare di scudetto: “Non siamo ancora arrivati a quello che vogliamo raggiungere per poter dire di puntare ad altro. Vogliamo essere stabilmente nelle prime quattro posizioni in classifica, ci siamo ora, ma non possiamo fare discorsi sul futuro, ci sono delle insidie. Le posizioni sono quattro e poche per le squadre del nostro campionato. È meglio andarci cauti”. Però c'è del buono: “Abbiamo a che fare con una squadra che ha personalità ci sono. Ci sono state partite in cui siamo entrati e abbiamo fatto quello che dovevamo a livello di gioco e a livello individuale. Ho sempre visto modo di ragionare da blocco di squadra e reazioni quasi totali anche in momenti in difficoltà, queste sono cose fondamentali per affrontare il Torino domani”. Dopo un passaggio sul post sul suo profilo Facebook su Anna Frank (“La volontà era quella di non far succedere come sempre che di una cosa se ne parla quando accade e dopo una settimana è tutto com’era prima e non ci si ricorda più di nulla. È bene creare uno spazio anticipato per quella che è l’importanza della causa. Una società che sceglie di comunicare attraverso l’odio non può sopravvivere”) Spalletti non esclude (ma per l'immediato appare improbabile) un modulo a due punte con Eder (“sono contento che abbia rinnovato. Fa tre ruoli in modo perfetto e potrebbe farne anche un quarto. C'è da rinnovare gli anni del ragazzo ma non certo il suo essere interista") e come spesso accade elogia il suo rivale di domani, Mihajlovic: “Il suo modo di essere allenatore rispecchia il suo essere calciatore: di spessore, un giocatore tosto. Qui lo conoscono bene. È un allenatore esperto, conosce bene questo ambiente, ci è già stato come giocatore e viceallenatore. Un po’ di carattere può essere una cosa che ci accomuna. Lui ci è arrivato dimostrando qualità, professionalità, nessuno ti regala niente a questo mondo, anzi, ci sono quelli che vogliono passarti davanti. È stato un calciatore importante prima di fare l’allenatore ed è corretto perché si conoscono le dinamiche dello spogliatoio”. Spalletti non può bluffare quando gli fanno notare che ha già conquistato tutti: “Sento tutti i dirigenti vicini. Mi danno una mano sotto tutti gli aspetti. Ausilio è stato il primo che ho conosciuto e con cui ho parlato. Non è mai cambiato e adesso siamo anche in confidenza. La cosa mi fa enorme piacere. Al momento io sono a posto così. Altri discorsi non porterebbo benefici. Perderemmo di vista il nostro obiettivo. C'è tutto quello che ci occorre"

Stefano Grandi


Tags: inter mihajlovic spalletti

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