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Solidità, cinismo e un pizzico di fortuna: così la Juve vince senza Dybala

24/12/2017 10:37

Solidità, cinismo e un pizzico di fortuna: così la Juve vince senza Dybala |  Sport e Vai

Chi la può fermare una squadra che vince, scala posizioni e punta la vetta concedendosi il lusso di tenere in panchina Dybala? Battendo la Roma e rinunciando alla Joya, la Juventus ha dato l'ennesimo segnale forte al campionato. Non ce n'era neppure bisogno, perché per completezza della rosa, investimenti, qualità complessiva e abitudine a certe sfide e a certe latitudini, la squadra di Allegri è sempre stata un passo sopra le altre. Ora la classifica sembra delineare un duello a due col Napoli, che si mantiene in testa e che nel 2017 ha fatto più punti di tutti. Ma la Juve c'è.

LA DIFESA - Otto gare senza subire gol: la rinnovata solidità difensiva ha messo le ali ai bianconeri, che sembrano essersi messi alle spalle il vortice di risultati negativi dell'autunno. La qualificazione in Champions e, soprattutto, le vittorie in fila in campionato hanno rimesso le cose a posto. E ora, con due mesi senza coppe, si può programmare con serenità il sorpasso, aspettando un passo falso degli azzurri. Allegri ha a disposizione soluzioni che nessun altro allenatore di serie A può sognare. Barzagli, Chiellini, Rugani, Benatia: con un quartetto del genere nessuno si è accorto che la Juve sta rinunciando a un campione del mondo come Howedes, bloccato da problemi fisici. Se poi Florenzi prende una traversa incredibile e Schick si divora il pallone del pareggio a tu per tu con Szczesny, allora...

IL CENTROCAMPO - L'abbondanza di soluzioni riguarda anche il centrocampo. Khedira non è al top ma continua ad essere un punto di riferimento, Matuidi sta salendo di tono, Pjanic sta prendendo finalmente in mano le redini della squadra. Le "riserve", poi, si chiamano Marchisio, Bentancur e Sturaro, giocatori che sarebbero titolari in quasi tutte le squadre di serie A. 

L'ATTACCO - Dell'assenza di Dybala si è detto: probabilmente senza Paulo l'equilibrio complessivo della Juve addirittura è migliore, anche se rinunciare a un talento puro come quello dell'argentino è sempre doloroso. Nel frattempo Allegri si gode la ritrovata brillantezza di Higuain, la solita propensione al sacrificio di Mandzukic, la solidità di Cuadrado e la capacità di incidere a partita in corso di Bernardeschi. Douglas Costa, poi, è un lusso che col tempo avrà le sue soddisfazioni.

Tommaso Rizzo


Tags: Roma juventus massimiliano allegri

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