Sforza: Rummenigge mi insultò in pubblico rovinandomi la vita

“Una volta Karl-Heinz Rummenigge venne nello spogliatoio del Bayern, diede la mano a tutti, anche a me, ma io fui l'unico che non guardò in faccia. Guardava già al giocatore successivo. Gli dissi che in situazioni del genere le persone si guardano negli occhi e lui poco dopo mi definì pubblicamente "Stinkstiefel" (letteralmente “stivale puzzolente”) e venni messo in disparte. Forse era infastidito dal fatto che lo avessi ripreso davanti a tutti. Kalle mi ha danneggiato per tutta la vita”. L'ex interista Ciriaco Sforza, intervistato da Blick, apre una pagina dolorosa della sua vita ricordando l'episodio del 2001 quando era al Bayern e racconta anche di aver dovuto convivere successivamente con la depressione. Lui ne soffrì da tecnico del Grasshoppers, al punto che nel 2012 decise di fermarsi per quasi due anni: “La malattia era un segnale che dovevo cambiare la mia vita. Mi ammalai per un insieme di fattori...Avevo paura. Paura del fallimento, della vita. Avevo paura di morire di infarto per via della pressione. Andai dallo psicologo e parlai, parlai, parlai. Non è una debolezza andarci. Non ho mai preso antidepressivi. Per me era importante riuscire a farcela senza. Oggi sono un uomo più forte”.

S.G.