Scontri Madrid, il tifoso morto aveva 43 anni

Manca ancora la comunicazione ufficiale delle autorità, ma secondo le testate El Mundo e La Voz de Galicia l'uomo morto in conseguenza degli scontri tra tifosi del Deportivo La Coruña e dell'Atletico Madrid, nelle immediate vicinanze dello stadio Vicente Calderon, si chiamerebbe Francisco Romero Taboada, conosciuto come Jimmy, membro di una sezione, "Los Suaves", del gruppo dei Riazor Blues. Aveva 43 anni ed era padre di un bimbo. L'uomo non ha risposto ai massaggi cardiaci effettuati per rianimarlo, dopo essere stato colpito e lanciato nel fiume nel corso degli scontri. La morte è avvenuta intorno alle 14.30 all'ospedale San Carlos, dove il tifoso galiziano è arrivato in ipotermia e con un trauma cranico, dopo aver superato un arresto cardiorespiratorio occorso pochi minuti prima del trasporto in clinica.  Al momento dell'ingresso in terapia intensiva, l'uomo era già alle prese con un arresto cardiaco. Undici in totale le persone ferite negli incidenti: tre per arma bianca, altri tre con contusioni al cranico, uno con un trauma facciale, tre con contusioni più lievi. Un poliziotto ha riportato la frattura della falange di un dito della mano. Le scaramucce tra opposte fazioni sarebbero iniziate intorno alle nove del mattino, tre ora prima dell'inizio della partita della Liga, ed hanno abbracciato una vasta area nei dintorni dello stadio Calderon. Dalla Lega iberica, intanto, è arrivata una precisazione: "Noi volevamo sospendere la partita, ma a decidere doveva essere la Federazione e non è stato possibile contattare nessuno". Il presidente dei Colchoneros, Enrique Cerezo, ha invece affermato che "quanto successo prima della partita non ha niente a che vedere nè con l'Atletico, nè col Deportivo. Il calcio è vittima di questa violenza''.