Sconcerti spiega in cosa il Milan è diverso dall'Inter

E' andato al Milan, nonostante il ko con l'Atalanta a San Siro, il titolo d'inverno visto che l'Inter non è riuscita a battere l'Udinese ma chi dà più affidabilità a lungo termine? Le differenze tra le due milanesi prova a spiegarle Mario Sconcerti. L'editorialista del Corriere della Sera scrive che il Milan è andato ko nella partita più normale per perdere "portando cioè una squadra sperimentale contro quella più organizzata in campionato" e dice

non erano mai stati spinti così a fondo, con debuttanti e invenzioni di ruoli...Le conseguenze saranno misurabili quando la squadra tornerà quella titolare, penso soprattutto ai rientri di Bennacer e Calhanoglu. La squadra ha cercato di essere comunque il Milan anche con un’anima inventata, non si è chiusa, è stata anzi travolta in contropiede. Forse questa è la lezione. Ci sono partite in cui occorre deludere e fermarsi con intelligenza davanti a un avversario quel giorno più forte. Gestire la propria dipendenza è la parte più vera della forza.

Sull'Inter dice

Opposta è l’Inter. Nei tre mezzi campionati di Conte ha fatto una media tonda di 41 punti. Quello vale. Non è mai cresciuta, non ha mai cambiato passo. Non promette più niente. È quello che è, resta solo da vedere se basta.  Questa è la differenza con il Milan. Una è sempre uguale a se stessa, l’altro è cresciuto di 18 punti e resta una variabile. A questo punto dipende anche dagli avversari. Non c’erano più fino a ieri, oggi sono tornati. La forza dell’Inter è che ha una base di punti assicurata. Quella del Milan è che non è chiaro quanto possa dare nell’insistenza delle gare. Ha già dato tanto ma può fare anche qualcosa in più.