13/07/2020 08:14
Ibra è ancora indispensabile per questo Milan? La rinascita dei rossoneri passa per la conferma dello svedese? Per Mario Sconcerti no. L'editorialista del Corriere della Sera di fatto rottama Ibra e fa spazio a Rangnick nel suo articolo odierno. Questi i passaggi essenziali: "Ibra senza vergogna ha detto: se arrivavo dall’inizio potevamo vincere lo scudetto. Che è la soluzione ideale per dire che la squadra è niente senza di lui e giustifica il rifiuto che sembra opporgli il nuovo che arriva".
"È troppo pieno di sé Ibra e più l’età avanza, più ha bisogno lui di allargarsi a copertura di uno spazio inversamente proporzionale. C’è molto in lui del vecchio Milan, quello che è ancora stabilmente settimo proprio perché ha bisogno di vivere nel passato fino in fondo. Ibra è uno straordinario giocatore di ieri, che non è poco, ma non è più abbastanza grande per turbare la ricerca di un nuovo equilibrio. Questo Milan dolce, così così, poco ambizioso, contento del sufficiente, tormentato dalle confessioni ormai troppo frequenti del vecchio svedese, si sta spegnendo per esaurimento. Senza rimpianti".
"Non c’è niente da trattenere di tanti anni passati a vuoto. Giusto adesso non ricominciare da capo, ma tentare una strada diversa. Chi non conosce Rangnick basta s’informi. Non è un ragazzo, ha 62 anni, da 21 lo chiamano il professore. Può essere un altro Sacchi, un altro Zeman, può darsi si consumi nello stesso modo, ma si è conquistato il diritto di essere una diversità. Non ha diritto all’ignoranza".