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Sconcerti confessa: Dovevo essere io il dg dell'Inter

15/12/2020 13:02

Sconcerti confessa: Dovevo essere io il dg dell'Inter |  Sport e Vai

In carriera non ha fatto solo il giornalista, arrivando a dirigere il Corriere dello sport e sfiorando la direzione di Repubblica, suo grande rimpianto. Mario Sconcerti, oggi opinionista del Corriere della sera, è stato anche dirigente della Fiorentina, la sua squadra del cuore. Erano i tempi di Rui Costa leader in campo e Fatih Terim stregone in panchina ma anche delle liti furiose con la bandiera Giancarlo Antognoni, che proprio Sconcerti ammainò quando Terim fu esonerato e Antognoni lasciò il club viola.

La lite in diretta Soncerti-Antognoni

A quei tempi Sconcerti spiegò cosa era successo nella Fiorentina parlando alla tv privata Canale 10, Antognoni chiamò in diretta per replicare e al termine di un battibecco scattò l'infelice battuta di Sconcerti : Ma tu – disse rivolgendosi all'ex n.10 viola– cosa hai dato alla Fiorentina?”. Secca la replica di Antognoni: “Non so cosa abbia dato tu alla Fiorentina, io invece ho dato tutto”. Seguirono strascichi polemici ma è acqua passata. La novità, che lo stesso Sconcerti ha rivelato a calciomercato.com in occasione degli 80 anni dell'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini, è un'altra.

Sconcerti doveva fare il dg dell'Inter

Molto prima dell'esperienza in viola, il giornalista ha avuto l'occasione di fare il dirigente in un altro club, ovvero l'Inter. Dice Sconcerti a calciomercato.com

C’è stato un tempo in cui dovevo diventare direttore generale dell’Inter . E’ una cosa che ho gestito sempre con grande discrezione. Mi torna nel cuore adesso che mi associo agli auguri per gli ottant’anni del presidente Ernesto Pellegrini. Fu sua l’idea. Ne discutemmo per oltre un mese, tutti i giovedì a cena nella sua villa a San Siro. Allora dirigevo la redazione di Milano di Repubblica. Pellegrini voleva cambiare verso all’Inter, lasciare Trapattoni e prendere Orrico. Dalla marcatura a uomo a un gioco a zona forsennato. Un nuovo look per tutta la società. E pensava fosse necessario un dirigente nuovo, giovane (allora) e fuori dal calcio. Un mese dopo non me la sentii di cambiare mestiere


Tags: pellegrini antognoni sconcerti

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