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Sarri si toglie i sassolini dalle scarpe

27/07/2020 08:10

Sarri si toglie i sassolini dalle scarpe |  Sport e Vai

Ora Sarri può respirare. A scudetto vinto diventa tutto più facile e anche le tante critiche di questi mesi ora pesano meno. Dopo il successo sulla Samp e col tricolore in tasca il tecnico della Juventus può togliersi qualche piccolo sassolino: “Non lo so se sono sottovalutato. So che di allenatori in attività che hanno vinto in italia e in Europa ce ne sono pochi. Penso sia stato il più difficile questo scudetto per tutto quello che è successo. È durato un anno, e nessuno mi venga a dire che lil lockdown sia stato rilassante. Vincere per 9 anni come hanno fatto alcuni di questi ragazzi è qualcosa di straordinario”.

Sarri risponde alle critiche

Sarri mostra un'apparente superiorità rispetto ai tanti bocconi amari che ha dovuto ingoiare per le critiche: “Io penso che l’allenatore della Juventus sia un bersaglio continuo. Sai che se prendi questo ruolo e questa responsabilità sarai bersagliato dalle critiche per sconfitte e pareggi. Fa parte del ruolo, io poi questa cosa non lo soffro molto per carattere. Sono concentrato sul campo. Mia moglie a volte mi parla a cena e non le rispondo neanche perché penso alle mie cose”.

Sarri traccia differenze tra Napoli e Juventus

A chi gli chiede le differenze con Napoli, Sarri risponde così: "Cristiano e Dybala fanno la differenza, la differenza è la società, il presidente è un grande personaggio, sta vicino, il dirigente è vicina. La società si sente molto qui. Bisogna capire il modo di pensare della società, entrare in punta di piedi e cambiare le cose che piacciono a me. Non si può venire dove si vince ed imporre. La costante è la società che ti mette in condizione di poter vincere, può sembrare all’esterno una società fredda ma nei momenti difficili ti sa stare vicino. Il presidente è molto presente, molto dello scudetto è loro”.

Sarri racconta il rapporto con lo spogliatoio

Sarri non può bluffare quando gli chiedono del rapporto con lo spogliatoio: "Lo scudetto non era scontato, Ronaldo e Dybala sono giocatori particolari, non era semplice farli convivere ma alla fine ce l’abbiamo fatta. In ogni spogliatoio c'è un momento di discussione e confronto per trovare punti in comune... penso che sia qualcosa di normale, è successo ogni anno avere scambi di opinione, cercare miglioramenti. Per me è stato normale, ma credo lo sia stato in tutte le collaborazioni: è un momento da affrontare, più a viso aperto s'affronta più problemi si risolvono .All’inizio li vedi solo come fuoriclasse, poi quando entri negli spogliatoi li vedi come uomini. Sono contentissimo per loro, il merito è di questo gruppo coadiuvato dalla società. Le sensazioni sono buone, io come tutti i bambini sognavo di vincere lo scudetto. Non l’ho vinto da grande ma da vecchio, ma sono contento. Quando vinci qualcosa il primo pensiero va a tutte le persone a cui fai fare dei sacrifici. Lo staff, la famiglia. Penso ad Aurelio Virgili a cui a volte chiamo la notte e lui sta ad ascoltare le mie cose...".

Sarri e le mosse di mercato

Infine Sarri parla anche di mercato: “La Juventus dovrà cambiare quei due tre giocatori come ogni stagione per avere ricambio generazionale adeguato. Rabiot, Bentancur e De Ligt sono giocatori giovani e forti, abbiamo già posto le basi ma poi come succede in ogni società bisogna cambiare qualcosa. Questo è il compito del direttore che in base ai risultati degli ultimi anni sa fare bene il suo lavoro”.


Tags: juventus scudetto sarri

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