Sarri punta sempre più in alto, Di Francesco vuol diventare...il nuovo Sarri

Uno ha già superato il taglio, dimostrando di poter passare da una provinciale come l'Empoli al Napoli senza pagare lo scotto, anzi, l'altro sta provando a ripercorrere le stesse orme. Di Francesco vuol fare a Roma quello che ha fatto Sarri a Napoli: diventare un top-coach in una grande piazza dopo aver fatto belle cose in provincia. E Roma-Napoli di questa sera è l'incrocio di due esigenze diverse. Il tecnico azzurro chiede di mantenere la vetta solitaria e si appresta a vivere una settimana in apnea, tra campionato e Champions, mentre Di Francesco è atteso al test-verità. La sua Roma ha fallito il primo scontro diretto della stagione, perdendo in casa alla seconda giornata contro l'Inter, e vuol sapere fin dove può arrivare la sua squadra. A dividere Sarri e Di Francesco, ci sono sei punti, anche se la Roma ha da recuperare la gara a Genova contro la Sampdoria, rinviata causa maltempo. La Roma si presenta al big-match con la seconda difesa meno battuta della Serie A con 4 gol al passivo: solo l’Inter dell’ex Luciano Spalletti ne ha subiti meno (3). E questo è di sicuro un merito di Di Francesco. Che sulla fase difensiva sta investendo molto. La sua Roma su sei partite giocate, in 4 occasioni ha chiuso i 90’ con la porta di Alisson inviolata. Il Napoli si fa forte soprattutto dei gol fatti. Gli azzurri hanno il miglior attacco della Serie A con 25 reti, una media di 3,5 a partita. A segnare sono i soliti tre lì davanti: Mertens (7 gol), Callejon (4) e Insigne (2). Ma non solo. Segnano un po’ tutti, come dimostrano le due reti a testa di Koulibaly e Ghoulam e il fatto che degli 11 titolari di stasera, solo Albiol non è ancora andato in gol. Sarri contro la Roma, oltre a inseguire l’obiettivo di restare in vetta da solo, ne vuole raggiungere anche un altro: il gol numero 200 della sue gestione. Mai nessun allenatore italiano, in 83 gare sulla stessa panchina, era riuscito ad esser così prolifico.
Stefano Grandi