Sarri, la paura di volare va bene solo sull'aereo: il Napoli deve osare

Che Maurizio Sarri non abbia mai amato l'aereo è cosa nota: fin quando era allenatore di provincia non ha mai avuto problemi del resto, con trasferte non particolarmente lunghe, s'è però dovuto adeguare quando ha preso la panchina del Napoli, squadra che da quasi sempre nell'era De Laurentiis gioca (e viaggia) in Europa. Quando può però Sarri continua a evitare l'aereo, come ha fatto anche ieri forse per timore del maltempo. Anche ieri le condizioni meteo non erano delle migliori perché correre rischi quando Bologna-Napoli con il treno veloce comporta solo 3 ore e mezza di viaggio? Alla base dell'idiosincrasia di Sarri per i voli c'è anche il divieto di fumo, che per un tabagista incallito come lui è un ulteriore deterrente. Due ore senza fumare lo rendono nervosissimo, a malapena riesce a tollerare i 45' dei tempi di una partita (per poi sfogarsi nell'intervallo). Paura dell'aereo abbinata al non voler rinunciare al suo vizio, tutto ok purchè il timore di volare si limiti ai viaggi. Per il suo Napoli Sarri non deve avere paura di volare: sempre piuttosto cauto nelle dichiarazioni sugli obiettivi possibili il tecnico azzurro. Fin quando ancora rilasciava interviste (il club partenopeo è in silenzio stampa dall'inizio del campionato) la musica era sempre la stessa: Juve davanti, la Roma ha fatto meglio l'anno scorso e quest'anno ci sono anche le milanesi. Guai a parlare di Napoli favorito (o anche solo in lotta) per lo scudetto. Un atteggiamento ultra-prudente che mal si sposa con l'entusiasmo di una città che mai come quest'anno sogna in grande. Gli stessi giocatori non hanno mai avuto paura quest'anno di pronunciare la parola scudetto così come lo stesso De Laurentiis. La paura di volare Sarri la lasci solo agli aerei anche se tra due giorni sarà costretto a salire su un veivolo quando i partenopei sfideranno lo Shakhtar in Ucraina.

Stefano Grandi