Sarri-Adl, giorno decisivo: ecco dove si gioca la partita tra i due

“E' vero che hai chiamato Ancelotti?”. Dirà Maurizio. “E' vero che hai parlato con Chelsea e Borussia?”. Risponderà Aurelio. Probabile che inizi così l'atteso faccia a faccia tra Sarri e De Laurentiis che dovrà dare le prime certezze sul futuro del Napoli. Di fronte il tecnico che in tre anni ha portato la squadra due volte al secondo posto e una al terzo, con lo scudetto sfiorato per un soffio quest'anno, e il presidente che nella sua gestione ha rialzato un club fallito portandolo da tempo ai vertici del calcio italiano. Ancor prima dell'arrivo di Sarri, ci ha tenuto a sottolineare. In questi ultimi mesi i due si sono parlati solo a mezzo stampa con messaggi neanche tanto criptati, chiare ormai le posizioni. Il manager di Sarri, Pellegrini, sarà presente all'incontro così come l'ad Chiavelli, il tesoriere della società. Il braccio di ferro si prevede serrato: Sarri chiederà l'aumento dell'ingaggio ma non solo, anche che venga tolta l'attuale clausola rescissoria da 8 milioni. Su questi due punti De Laurentiis potrebbe anche accontentarlo ma la partita si gioca essenzialmente su un altro punto. Ovvero il mercato, sia in entrata che in uscita. In questi giorni Sarri ha metabolizzato che chiedere top-player alla Sanè è inutile, però vuole garanzie tecniche di un certo livello e soprattutto non vuole che siano cedute pedine che ritiene fondamentali per il suo Napoli. Per ritrovare stimoli e continuare in azzurro il tecnico vuole avere la certezza di poter fare almeno quanto fatto finora se non meglio ed è proprio la paura di non riuscire a ripetersi che lo spingerebbe verso altri lidi. Il punto è che al di là di un interessamento non ha nulla per le mani, se non la stima di Chelsea, Zenit e Borussia Dortmund che non si è tramutata ancora in offerta concreta. De Laurentiis dalla parte sua ha in mano sia un contratto firmato fino al 2020 che, in assenza di qualcuno che paghi la clausola, gli consentirebbe anche di non aumentargli l'ingaggio ma intenderebbe comunque trattenere Sarri per accontentare la piazza. All'allenatore verrà offerto uno stipendio da 3,5 milioni netti più bonus e gli verranno spiegate le linee di mercato. Due al massimo i big che andranno via (Mertens e Ghoulam?) più acquisti mirati e concordati (Verdi, Politano, Vrsaljko, Rui Patricio?) che possano rendere la rosa più competitiva con la promessa che Sarri utilizzi di più e meglio tutta la rosa (Rog, Diawara più quelli che verranno) e che faccia il massimo in Europa, che sia Champions o che diventi Europa League strada facendo. E se uscisse la fumata bianca?

Stefano Grandi