Roma, Garcia: Domani voglio essere a -5 dalla Juve

Non ha mai smesso di credere allo scudetto Rudi Garcia. Se quando era nel suo momento migliore la Roma pensava un po’ a nascondersi, da quando la caccia alla Juve è sembrata una rincorsa ad handicap il suo tecnico ha sempre tenuto alta la guardia, arrivando a tifare anche Napoli contro i bianconeri senza la paura di poter essere agganciato dagli azzurri. Domani i giallorossi saranno a Cagliari e proveranno a centrare i tre punti per mettere ulteriore pressione alla Juve che giocherà lunedì con il Livorno: “Ovviamente, sono in vantaggio, noi dobbiamo fare il nostro e arrivare a -5 e poi aspettare, sulla coppa ho detto già che loro hanno una squadra in grado di vincere la Champions, per l'Europa League è lo stesso. Arriviamo piano piano alla fine della stagione, rimane un mese e mezzo che è molto, ma quando ci sono meno partite la squadra che è dietro ha meno diritto all'errore e lo sappiamo, domani andremo per prendere i tre punti, è il miglior modo per avere questo scarto sul terzo e provare a diminuire lo scarto sul primo”. Garcia si gode intanto i risultati già raggiunti nella sua gestione: “Abbiamo ridato orgoglio e sorriso ai nostri tifosi ed ai nostri giocatori, l'immagine di Taddei è un esempio clamoroso di questo obiettivo raggiunto. Era più importante della classifica, dove ora comunque vogliamo la Champions diretta. Se avessimo raggiunto questo obiettivo, come abbiamo fatto, la classifica sarebbe stata conseguente". Dopo un augurio a Ljaijc, apparso ultimamente in ombra ( "E' come un diamante grezzo, Hazard era come lui. Può accadergli lo stesso, fare lo stesso, ha fatto 5 gol e 5 assist, ha un talento importante".") il tecnico della Roma evita accuratamente il capitolo mercato: "Ora dobbiamo credere di poter arrivare il più in alto possibile ma sarà comunque una stagione incredibile. Dopo parleremo della prossima stagione, coi direttori, vedremo quel che potremo fare. Se inizio a parlare di mercato e contratto, di casi individuali, oggi non va bene e non cado in questa trappola". Avrà però maggiore autonomia sulle scelte: "Ho sempre lavorato mano nella mano con Sabatini, non cambia niente. Prima di tutto c'è l'economia, in un club: vedremo cosa accadrà a fine stagione. Tornare indietro non serve, dico solo che la scorsa stagione è stato necessario vendere di più ma abbiamo fatto in modo di costruire una rosa per tornare in Europa. Le scelte sono state giuste e faremo in modo di farlo ancora la prossima estate. Quando c'è un mercato, però, non ci sono statistiche: non si può dire che si fa sempre il 100% di successo. Non dipende solo dal talento di un giocatore, ci sono tanti fattori”.

Stefano Grandi