14/01/2018 13:46
Domani nella sede della Lega calcio a Milano il designatore degli arbitri Rizzoli, il supervisore Var Rosetti e il presidente dell'Aia Nicchi incontreranno gli allenatori dei club di serie A per fare il punto sull'uso del Var dopo le polemiche che hanno caratterizzato le ultime giornate. Bilanci, statistiche ma soprattutto chiarimenti e spiegazioni sugli errori (pochi, secondo gli arbitri) commessi.Verrà ricordato che l'uso del Var è rigidamente limitato a 4 fattispecie: calci di rigore, espulsioni dirette, gol viziati da irregolarità e scambio di persona sui cartellini. Non sono rivedibili le seconde ammonizioni (date o da dare), i calci di punizione o i calci d'angolo dai quali magari scaturisca un gol, così come va capito bene il concetto di "fase di attacco": quella fase cioè che va rivista prima di un gol o di un rigore. Su tutti questi aspetti c'è chi continua a fare confusione, come ad esempio in occasione della seconda ammonizione di De Roon in Roma-Atalanta o del fallo di Benatia su Pavoletti prima del gol della Juve a Cagliari (entrambe situazioni fuori da protocollo Var). Verranno mostrati agli allenatori con la "sentenza" dei vertici arbitrali: i tre mani di Iago Falque (Lazio-Torino), Mertens (Crotone-Napoli) e Bernardeschi (Cagliari-Juve) erano tutti e tre da punire, ma in questo ordine crescente di gravità: quello di Roma "border line" (ad amplificare il tutto ci fu la successiva espulsione di Immobile), quello di Cagliari assolutamente da intervento Var. Rizzoli e Rosetti mostreranno agli allenatori le statistiche di questa prima metà (+ una giornata) di campionato. Al di là dei numeri confortanti sulla riduzione dei gialli (soprattutto per proteste), sui falli fischiati e sul tempo effettivo (addirittura aumentato), il messaggio sarà chiaro: il sistema ha garantito la correzione di una altissima percentuale degli errori commessi in campo (nelle fattispecie da Var): Naturalmente non si nasconderanno di fronte agli errori commessi. "Soltanto 5 a fronte di 900 situazioni riviste", ha detto il presidente dell'Aia Nicchi, includendo nei 900 anche i famosi "silent check" senza alcun intervento/perdita di tempo. Questi i casi di errore: il primo, peccato di inesperienza, in occasione del rigore dato al Genoa contro la Juve senza controllare il fuorigioco di Galabinov. E poi in ordine crescente di gravità:
il rigore non dato alla Lazio per mani di Iago Falque con successiva espulsione di Immobile che poteva essere interpretata come semplice giallo
il gol di Kean convalidato in Torino-Verona
il rigore non dato alla Juve contro il Bologna per mani di MBaye
il rigore non dato per mani di Mertens in Crotone-Napoli
il rigore non dato alla Fiorentina contro l’Atalanta per la trattenuta di Spinazzola su Astori
il rigore non dato al Cagliari per mani di Bernardeschi contro la Juve
il rigore non dato al Sassuolo per mani di Torreira contro la Samp