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Reina: Rapporti con Adl compromessi, al Milan per notti magiche europee

26/05/2018 09:03

Reina: Rapporti con Adl compromessi, al Milan per notti magiche europee |  Sport e Vai

Napoli nel cuore ma Milan nel futuro. Pepe Reina saluta i tifosi azzurri e si consegna a quelli rossoneri con un'intervista al corriere dello sport e al Mattino. Il rimpianto per quello scudetto sognato, atteso e sfumato è ancora vivo. Per il portiere il Napoli non l'ha perso a Firenze: "Sarebbe più giusto dire che la Juventus lo ha vinto la sera prima a Milano. Sono stati più bravi di noi, non solo in campo. Rappresentano una società potente. Forse in Italia soltanto il Milan e l’Inter hanno questa forza. Il destino, in quel week-end, ha deciso per noi. A volte mi viene da pensare e mi dico: magari non eravamo abituati a vincere, dunque è venuta meno quella abitudine di prenderci partite sporche. Poi rifletto e mi accorgo che o nove o dieci volte siamo andati in svantaggio e le abbiamo ribaltate. Non c’è una ragione, né me la sono fatta. Ma sono orgoglioso". I ricordi resteranno tanti ma l'addio è stato sancito da tempo: "Posso capire un club che, con un portiere di 36 anni in scadenza di contratto, faccia la scelta di rinnovare. È una filosofia aziendale che va rispettata. Poi è anche vero che i miei rapporti con la proprietà non erano più idilliaci...". Non con Sarri, però: "Con lui siamo andati oltre il calcio: ci ha messo la faccia per me e gli dovrò gratitudine. È stato paterno negli atteggiamenti, gli voglio bene e gli auguro tutte le fortune che merita un uomo del genere". Il Milan per chiudere la carriera: "Ho avvertito stima e penso che prepararsi al congedo in uno dei club più titolati al Mondo sia una gratificazione assoluta per me. Il passato è lì che parla e io posso e devo solo contribuire a fare in modo che si tornino a vivere certe notti europee. Quella della partita di Napoli sarà la data che aspetteremo con ansia io e tutti i miei familiari. Non so come la vivrò, so che mi emozionerò, come domenica scorsa, come ogni volta che ho messo piede in quello stadio. Non smetterò di dire grazie". Inevitabile toccare anche i temi giudiziari dopo le ultime vicende: “Non mi ritengo una persona coinvolta nell'ambiente di cui si parla da giorni sui giornali. Ogni giorno vedo titoli che mi riguardano, persino i miei genitori in Spagna sono raggiunti da notizie che mi associano a fatti di camorra. Vorrei battere su questo punto: non ho avuto alcun rapporto con clan, boss o soggetti in odore di camorra. Gli Esposito? Mi vennero presentati al mio arrivo a Napoli da Paolo Cannavaro, credevo che fossero imprenditori e li ho incontrati o frequentati assieme ad almeno altre trecento persone che mi saranno state presentate in questi anni a Napoli. Ma c'è anche un altro punto da ricordare: mi è stato detto che erano sponsor del club azzurro, che avevano contratti commerciali con la squadra. Per quale motivo non avrei dovuto fidarmi?". Uno dei tre fratelli Esposito è titolare di un centro di scommesse:"Gioco per vincere e ho sempre cercato di vincere per la mia squadra e di rafforzare la mia carriera di atleta. Non vedo cosa c'entri con me quel centro scommesse. La mia condotta è sempre stata leale, mai un dubbio sul mio conto. Io in quel centro scommesse non sono mai entrato".
 


 


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