Rebic: Mai stato un bomber ma voglio lasciare il segno al Milan

"Sono un professionista, svolgo i miei compiti con dedizione. La professionalità richiede pazienza, anche se aspettare è difficile. Penso di aver giocato bene l'ultima partita, l'allenatore è convinto di poter contare su di me". Rebic si racconta al portale croato Sportske Novosti dopo la prima vera gioia da quando veste la maglia del Milan. Dopo un'ammissione generale ("Ad inizio stagione non ci aspettavamo questa situazione, ma con il passare del tempo le cose stanno migliorando, sono ottimista. Abbiamo preso giocatori esperti e di qualità. I risultati sono già visibili, nelle ultime quattro partite abbiamo fatto bene") il bomber parla di Boban ("Parlo con lui dopo la partita, è lì per ogni aiuto. Crede in noi") ed esalta Ibrahimovic: "E' uno dei migliori attaccanti della storia del calcio, è sicuramente un rinforzo. Il Milan ne beneficierà per esperienza e qualità in campo. Tutti ci sentiamo meglio con lui, Ibra è un personaggio positivo che porta stato d'animo vincente. Io e lui parliamo spesso, è gentile e simpatico. Spesso ci aiuta con consigli, è un onore". Una cosa ci tiene a precisarla: "Io non sono un 9, non sono mai stato un capocannoniere. In nazionale e all'Eintracht erano sempre uno dei più importanti. Ho qualità ben accette in ogni squadra, non sono in un club così grande per caso". Infine sul futuro: "Ho fatto molti sacrifici per venire in un club così. Ho raggiunto questo obiettivo, voglio lasciare un segno e fare qualcosa per cui sarò ricordato. Credo in me stesso. Un giorno tornerò sicuramente a Francoforte, ma prima ho molto da fare qui".