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Rebic: Detesto Higuain e Bernardeschi

18/07/2020 08:01

Rebic: Detesto Higuain e Bernardeschi |  Sport e Vai

Rebic senza peli sulla lingua. A Sport week l'attaccante del Milan si confessa, rivelando anche quei piccoli segreti che spesso non si dicono pubblicamente. Un esempio? "sono forte nella testa. Faccio un esempio. Nella partita vinta contra la Juve, a un certo punto ho detto qualcosa a Higuain. Non mi piacciono quelli come lui che, grandi e grossi, a ogni contatto restano a terra per tre minuti. Idem Bernardeschi. Lo stesso era successo con la Spal".

Rebic spiega perché stima Ibra

Rebic fa l'esempio di Ibra: "Anche Ibra prende un sacco di botte ma si rialza subito e senza un lamento. altri piangono troppo. Insomma, dico qualcosa a Higuain e Szczesny mi fa: “Perdi 2-0, non fare il fenomeno”. Non gli rispondo. Normalmente avrei replicato, perché un’altra cosa che non mi piace è quando mi sottovalutano. Ma stavolta non ho aperto bocca. A Szczesny ho risposto in un altro modo (col gol del 4-2). Questa è la mia forza nella testa: chi mi attacca, mi carica".

"Giocare con uno come Ibra - ha sottolineato Rebic - che prende la palla di testa e mi apre spazi mi piace. L’anno scorso all’Eintracht abbiamo fatto bene perché io attaccavo la profondità, Jovic faceva gol e Haller vinceva tutti i duelli aerei. C’è bisogno di lui. Ibra è un leader. Prima della Juve ci diceva: “Farò vedere agli juventini come si gioca al calcio”. Era il suo modo per caricarci. A Ibra ha portato tanto a tutti. Però, quando lui dice qualcosa, molti stanno zitti. Se invece io non la penso come lui, glielo dico".

Rebic e la stima di Rangnick

Nel corso dell’intervista, Rebic ha parlato anche di Ralf Rangnick: "Avevo fatto bene al mondiale in Brasile, così lui, che era a capo della divisione calcistica della Red Bull, chiama il mio procuratore e gli dice che mi vuole. Viene apposta a Firenze: “Benvenuto alla Red Bull. Scegli: vuoi giocare nel Salisburgo o nel Lipsia?”. Scelgo il Lipsia: era nella seconda divisione, ma il progetto che mi illustro Rangnick era importante".

 

Rebic e il feeling mai nato con Giampaolo

Nella prima parte della sua avventura rossonera le cose per Rebic non erano andate per il verso giusto: "Con Giampaolo non ho mai parlato. Quando a gennaio sono andato a Francoforte per vendere la mia casa e i giornali invece hanno scritto che tornavo all’Eintracht, ho detto: “Voglio fare quattro-cinque partite di fila al Milan. Se le giocherò male, vorrà dire che questo non è il mio livello e sarò il primo a dire che non posso rimanere”. Non volevo andar via senza avere un’occasione. Quando questa è arrivata, l’ho presa".


Tags: ibra higuain rebic

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