Ranieri promuove il Napoli e fa le carte allo scudetto

E' un ex di un po' tutte le grandi, avendo allenato in carriera Napoli, Roma, Juventus ed Inter ed ora che è al Nantes Claudio Ranieri non può definirsi di parte nei suoi pronostici. Intervenuto a Radio anch'io lo sport il tecnico che ha vinto lo storico campionato di Premier col Leicester (“E' come quando succede un incidente e non capisci cosa sia successo, ci vuole tempo per metabolizzare, mi sono messo alle spalle quello che è successo. Ringrazio Dio per avermi fatto vincere uno dei campionati più difficili”) Ranieri dice la sua dopo le prime giornate di campionato e elogia il Napoli: “ L'ho vista anche ieri sera, è una squadra quadrata che sa quello che vuole. Deve lottare, se poi lo vincerà è un altro discorso, non voglio dare troppe responsabilità ai giocatori. Se la possono giocare. Penso che il campionato si stia equilibrando. La Juve vorrà vincere ancora perché è una macchina perfetta, ma le altre si stanno avvicinando”. Difende anche Montella, però: “Voglio parlare in generale degli allenatori: noi vorremmo tutto e subito ma questo è difficile. Montella ha avuto un mercato da dieci, ma serve tempo per plasmare la squadra come gioco, mentalità e personalità. Ieri il Milan aveva iniziato bene, poi al primo gol si è sfaldato”. Dopo un passaggio sul Var, promosso a pieni voti (“Sono positivo per il rispetto delle regole. Troveremo sempre da dire, non ci sta bene nulla. Per me è una cosa super positiva, con la tecnologia che c'è mi sembra una cosa molto naturale") e le porte aperte per un ritorno in Italia (“Mi piace ripartire da zero, finché avrò questa voglia di mettermi in gioco lascio aperte tutte le porte”) la chiusura è sulla nazionale: “Me l'aspettavo, perché con una squadra come la Spagna era logico prevedere delle difficoltà. Io credo che si andrà ai Mondiali, l'Italia è una squadra che sta uscendo fuori e sta facendo bene. Il 4-2-4? Non so, ogni allenatore ha le sue idee, lui ha iniziato il progetto così. La squadra deve avere equilibrio, i moduli lasciano il tempo che trovano. Lui ha voluto continuare il suo percorso sperando poi che i calciatori capiscano questo. Io non avrei messo il 4-2-4, ho un'altra filosofia: resto profondamente italiano, anche se sono stato toccato dalle idee di Sacchi".