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Quando Bellugi disse: L'Inter mi ha tagliato le gambe

26/12/2020 08:44

Quando Bellugi disse: L'Inter mi ha tagliato le gambe |  Sport e Vai

La cosa più curiosa è che proprio ieri, su Raisport, è stato riproposto un reportage di Gianni Minà sui Mondiali del '74 in Germania con un'intervista a Mauro Bellugi, che si trovava in barca con Re Cecconi, Pulici e Castellini, come una delle tante riserve che non avrebbero giocato in quella Nazionale che uscì al primo turno, dilaniata dai clan interni e dalle polemiche. In quell'intervista Bellugi dice una frase che - a risentirla oggi - fa venire i brividi: "L'Inter mi ha tagliato le gambe". Un atto di accusa per il club nerazzurro che l'aveva fatto fuori, cedendolo al Bologna e rendendo più difficile per lui giocare da titolare con l'Italia.

Oggi Bellugi è ancora in ospedale e le gambe non le ha più ma non ha perso la grinta. Parlando al Corriere della sera l'ex difensore dimostra di saper usare anche l'ironia

«Andrò a Budrio per sostenere la riabilitazione, mi sono già informato sulle protesi. Del resto, non pretendo molto per la vita che mi resta: poter andare al bar a giocare a scopa con gli amici e al ristorante con la Lory. Con le rovesciate ho chiuso».

Bellugi ricorda gli altro illustri colleghi morti nel 2020 ("In questo anno maledetto se ne sono già andati Corso, Maradona, Paolo Rossi. Non volevo essere io l' ultimo famoso della serie") e dice

 «Mi dissero "Vuoi vivere o vuoi morire?", perché se non fossero intervenuti subito la cancrena sarebbe salita ancora. Dovetti decidere subito, non le dico la mia faccia quando il chirurgo Piero Rimoldi mi disse che avrebbe dovuto amputare anche la gamba con cui avevo segnato al Borussia Mönchengladbach. Ho assistito da sveglio a quando mi hanno tagliato a fette i polpacci»

Ma il dolore grande è un altro

«Ero ricoverato nel reparto Covid perché nel frattempo ero affetto anche da una polmonite. Avevo fatto amicizia con un ragazzo di 25 anni, Edoardo. Videochiamava i genitori per tirarli su di morale. Un giorno mi ha salutato mentre lo portavano via, è mancato. Morivano come mosche».

Quell'Inter che gli aveva "tagliato le gambe" però ora l'ha aiutato

«Massimo Moratti è il numero uno, era più disperato di me. La Bedy, sempre a casa mia, la numero due. E poi Beppe Marotta: mi ha detto che un posto per me in società ci sarà sempre. "Tu sei stato la storia"».


Tags: inter moratti Bellugi

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