Pogba fermo due mesi ma la Juve di Dortmund e il rientro di Pirlo fanno ben sperare

La notizia è stata dura da mandare giù: Paul Pogba fuori due mesi, 50 giorni nella migliore delle ipotesi. La Juventus prova, nel day-after la diagnosi del francese, a metabolizzare il fatto di dover rinunciare al suo piccolo fenomeno per quasi tutto il resto della stagione. E se poco importa per il campionato in cui 14 punti di vantaggio su una Roma allo sbando sono più che rassicuranti, il problema sicuramente è legato alla Champions: Pogba salterà sicuramente i quarti di Champions (andata 14-15 aprile, ritorno 21-22 aprile) e le eventuali semifinali, in programma 5 e 13 maggio. Bisogna quindi cominciare a farne a meno proprio come nel match di Dortmund dopo l'infortunio del transalpino. Ed è a quella partita, al modo in cui la Juve l'ha giocata, specie nella ripresa, che Allegri ed i tifosi bianconeri, si affidano per sperare in un mondo, anzi un'Europa, senza Paul. Dopo l'iniziale sbandamento, all'ingresso di Barzagli ed al ritorno della difesa a tre, la Juve ha ripreso il centrocampo in campo, specie nella ripresa quando Vidal, Marchisio e Pereyra sono saliti in cattedra ben supportati dalle fasce. Inoltre proprio il cileno sembra offrire migliori garanzie da interno che da trequartista così come anche l'ex Udinese. Inoltre all'orizzonte Allegri recupererà anche Andrea Pirlo, fondamentale nella gestione del gioco che potrebbe anche liberare Marchisio dei compiti di regia rendendolo più offensivo. Insomma la Juventus prova a trovare un po' di ottimismo, quello che gli dà la forma di Tevez e di Morata, giustizieri del Borussia sia all'andata che al ritorno. Il resto poi lo farà il sorteggio di oggi. Urna benevola o no? Luca Fusco