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Playboy o campione? Chi è l'ex difensore che stregò anche Lory Del Santo?

07/02/2020 12:47

Playboy o campione? Chi è l'ex difensore che stregò anche Lory Del Santo? |  Sport e Vai

Se nella tua vita hai giocato con Ronaldo il fenomeno, hai vestito la maglia dell’Inter e del Torino per anni ma hai avuto come fidanzate tante donne bellissime e famose per cosa pensate che si sia ricordati? E’ la “maledizione” di Fabio Galante, difensore che in carriera ha giocato e vinto tanto ma cui resterà sempre addosso l’etichetta di rubacuori a giudicare dal curriculum in campo di conquiste femminili. Dalla storica Laura Freddi all'ex velina Giorgia Palmas, dalla delicata Giorgia Surina alla prorompente Laura Torrisi, dalla coniglietta di Playboy Sarah Nile alla modella Francesca Falomo (attuale compagna), dalla presentatrice Barbara D'Urso a Lory Del Santo.

VERO O FALSO? Lui spiegò a Toronews: “Nell’ambiente calcistico tutti sapevano quanto ero serio, ma non nego che l’etichetta del farfallone mondano mi abbia un po’ danneggiato nella mia carriera perché faceva passare il messaggio che io fossi superficiale e non mettessi il giusto impegno in quello che facevo. La gente mi vedeva su Novella 2000, su Chi, su Striscia la Notizia e il commento era: “Sai che gliene frega a Galante del calcio, quello è sempre in giro, esce con le Veline”. Di sicuro questa fama mi ha portato più svantaggi che vantaggi, perché bastava sbagliare un passaggio e tutti pensavano che fosse perché la sera prima ero andato a ballare. Se ho avuto la fortuna di uscire con due o tre ragazze famose o più belle rispetto ad altre che ci posso fare?”.

LA CONFESSIONE - Fu proprio l’ex moglie di Eric Clapton a rivelare la liasion: "Sì, è vero. Galante mi ha fatto la corte a lungo – ha ammesso Lory Del Santo in una recente intervista a ‘Libero' -. Se uno ci prova così tanto tempo, è giusto che abbia un premio". E il ragazzo non fu affatto una delusione… "Una volta è successo, e ha dato il massimo… di qua di là, si è dato da fare nelle posizioni. Ho apprezzato questo lavoro di coreografia. Il premio se l’è meritato".

LA FAMIGLIA - Lui ricorda: “I mal di pancia queste storie li ha creati a mia madre che quando parlava di me con qualcuno si sentiva sempre dire: “Ah il tuo figliolo, quello bello che esce con le belle donne”. A lei e a mio padre invece avrebbe fatto piacere sentirsi dire: “Ah Fabio, quello bravo che ha giocato nel Torino, nell’Inter, nel Genoa…”. Anche lei però si faceva una gran risata e rispondeva “secondo me è più forte che bello”. Ma, alla fine, sia il “forte” che il “bello” sono merito dei miei genitori, per cui a me vanno bene entrambi”.

LA CARRIERA - Il premio come calciatore invece si chiamò Inter. Dopo tre stagioni super al Genoa, Fabio nel ‘96 venne acquistato dall’Inter, con cui ha vinto una Coppa Uefa e sfiorato uno scudetto. Nei suoi anni nerazzurri tante belle gare ma anche un grosso neo quando nel ‘98 fu protagonista di un controverso episodio: lanciando un gavettone dalla finestra dell'hotel (in cui alloggiava la squadra) sfondò il parabrezza di un'automobile, le cui schegge ferirono lievemente i passeggeri. Del fatto furono inizialmente incolpati Pirlo e Vendola prima che il difensore ammettesse la propria responsabilità. Passato al Torino nel 1999, vestì la maglia granata per cinque stagioni. Nel 2004 si trasferì al Livorno militandovi per sei stagioni: con i granata vinse anche un campionato di B Si è poi ritirato nel 2011, dopo due presenze con il Molin Nuovo Ponte.

IL RIMPIANTO - “Il mio unico rimpianto a livello sportivo è di aver smesso a 37 anni. Avrei voluto giocare ancora altri due o tre anni, stavo bene, sarei potuto essere utile a tante squadre, magari anche in B. Invece in quel momento non sono riuscito a trovare nulla e, voglio specificare, non per colpa mia. So che molti potranno subito pensare “chissà quanto chiedeva” e invece no: a molte squadre avevo proposto di darmi quello che potevano. Duemila al mese? Mille? Tremila? Fate voi. A qualcuno dissi anche che sarei andato gratis, di più cosa potevo fare? Pagare per giocare? Certi dissero che nel mio ruolo volevano valorizzare un giovane, altri avevano paura che a 37 anni andassi lì a svernare. Qualche allenatore mise il veto perché non mi conosceva e aveva paura della mia fama. Era un ragionamento che potevo accettare prima di arrivare al Toro o all’Inter, ma dopo una carriera intera in cui ho sempre giocato 35 partite a stagione, pensavo di meritare un po’ di credito in più. Non avevano davvero capito nulla di me”. Nel novembre 2014 è approdato ad Agon Channel per partecipare come giudice, insieme a Fulvio Collovati e Nicola Berti, a un talent sul calcio. Dal 2 agosto 2018 è tornato all'Inter in veste di osservatore.


Tags: inter pirlo galante

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