Sport E Vai  Sport e Vai
Giovedì 18 Aprile 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

Platini: Con Maradona mai nessun rapporto, Pelè resta il più grande

20/03/2019 11:50

Platini: Con Maradona mai nessun rapporto, Pelè resta il più grande |  Sport e Vai

«La Juve fisicamente è fortissima, una macchina da guerra. Con Real, Bayern e Psg fuori le prospettive di vittoria sono interessanti, anche se la Juve in coppa non è mai particolarmente fortunata, chissà...». Intervistato dal Corriere della Sera Michel Platini parla anche della Juve di oggin e quella di ieri, evocando anche un ricordo dell'avvocato Agnelli: «Rido ancora per la scena di quando gli ho offerto il mio primo Pallone d’oro. Era il suo compleanno, aveva invitato mezzo mondo, anche me. Avevo già smesso di giocare, per ringraziarlo gli porto il Pallone d’oro e l’Avvocato mi chiede: “Ma è d’oro?”. “Eh no, se era d’oro davvero non glielo regalavo Avvocato”. Ci siamo fatti una gran risata». Lui ha chiuso la carriera a soli 32 anni. Oggi a 33 anni Ronaldo dal Real passa alla Juve: «Quattro mesi fa l’ho visto a Torino contro il Manchester United: Ronaldo ha una mentalità e un fisico eccezionali. Oggi le  partite sono più numerose, ma trent’anni fa il calcio era molto più cattivo e violento. Oggi la tv lo ha reso più pulito. Ronaldo o Messi: non sono mai stati picchiati». Un ricordo triste è sicuramente la finale dell’Heysel: «Sul campo non l’ho vissuta. Ho provato a vincere la partita, nessuno in campo e negli spogliatoi sapeva quello che succedeva e davanti a noi c’era il Liverpool che voleva vincere. Mi sono sempre chiesto cosa avrei fatto da presidente dell’Uefa: giocare fu giusto. Non solo per la gara, ma per salvare tante altre vite. Sono tornato a Bruxelles il giorno dopo per far visita ai feriti in ospedale. I giornalisti francesi hanno scritto che avevo ballato sulla pancia dei morti, questo perché ho fatto il gol e ho espresso la mia gioia. Sono stati momenti brutti e così me ne sono andato lontano: era troppo difficile stare a Torino». Platini è stato allenatore solo per pochi anni? «È noioso. Stai in panchina e se ti fa tre gol Ronaldo sei il più grande, se invece sbaglia il rigore sei solo il più grande coglione. L’allenatore è importante, non fondamentale. Allegri con la Juve si è preso una bella soddisfazione, però sulla panchina della Spal non può mai battere 3-0 l’Atletico». Dopo una stoccata a Maradona («Non avevamo un rapporto. Il più forte rimane Pelè, non c’è discussione: ha vinto tre Coppe del Mondo. L’idolo però era Cruyff. La gente con più fame combatte di più») arriva la  bocciatura del Var: «Sono stato sempre contro. La Var può aiutare, ma poi c’è l’interpretazione: decide sempre l’uomo. I designatori hanno trasformato gli arbitri in campo in pupazzi. È dura perdere una partita per un errore arbitrale, ma è umano. Ora c’è la tecnologia e sbagliano comunque. Non è possibile stabilire se un fallo di mano è volontario o no, sul fuorigioco invece la Var è utile. Lasciate giocare gli umani tra loro. Il calcio è stato inventato per i giocatori, non per gli arbitri che impongono le loro regole: è quello che mi fa arrabbiare. L’arbitro non è l’architetto del calcio, sono i calciatori».


Tags: juventus platini maradona

Articoli Correlati