Perotti: Mio padre giocava con Maradona, incredibile quanto Napoli lo ami

Orgoglio argentino. Intervistato dalla radio ufficiale della Roma, Diego Perotti racconta il suo momento in giallorosso, l'infortunio che è alle spalle e gli obiettivi stagionali ma si illumina quando gli chiedono di Maradona. L'attaccante ex Genoa dice “Non l’ho visto dal vivo, ma per me è il migliore. Mio padre ha giocato con lui e racconta delle storie su quello che faceva. Per me è un onore essere argentino, è stato il primo a chiamarmi in nazionale, avevo 21 anni e pensavo fosse uno scherzo. E’ un piacere, è il migliore. Ora abbiamo un altro come Messi. Non è normale l’affetto che c’è nei suoi confronti, basta vedere quello che è successo quando è arrivato a Napoli. Non posso credere che una persona che gioca a calcio possa far sentire così le persone, è fantastico”. Poi si parla di Roma, dopo un passaggio sulla rosa ampia di quest'anno (“Prima di tutto un giocatore non si può rilassare e non può dire “oggi mi alleno un po’ di meno”. Serve avere tutti al 100%, se abbassi un po’ il livello vai in panchina. C’è una sana competizione, ci troviamo bene tra i compagni, ciò ti serve per essere sempre al 100%”), Perotti aggiunge: “E’ importante fare tante partite senza subire gol. Quando ero arrivato facevamo tanti gol, ma ne prendevamo anche alcuni. E’ sicuramente meglio come stiamo facendo oggi, cioè meno gol realizzati e più la porta imbattuta. Quando sono venuto qui non mi aspettavo niente di quello che è successo, è stato tutto positivo, per me e la mia carriera. Sono venuto in una grande squadre ed ho giocato subito appena arrivato. Ho trovato dei compagni splendidi, ho avuto un bel rapporto con tutti, mi hanno accolto benissimo, mi hanno dato una grande fiducia, non pensavo fosse così in una grande squadra. A livello personale è stato un anno bellissimo. Ora vogliamo vincere qualcosa. Ci sono mancati un po’ di punti e di vittorie, non abbiamo vinto nulla. Le dobbiamo vincere tutte e fare il massimo. Se ti abitui a vincere è più facile pensare solo a vincere. Ti dà quel passo in più per arrivare allo scudetto. In un campionato come questo devi vincerle tutte, non bastano 10-12 vittorie. Siamo in un buon momento, ma siamo secondi, non abbiamo fatto nulla. Ma anche se fossimo primi sarebbe uguale”.
Stefano Grandi