24/10/2019 08:26
Il successo di ieri in Champions sul Borussia Dortmund ha offerto nuovi spunti di riflessione a Mario Sconcerti che sul Corriere della sera scrive: "La partita è stata intensa perché era una piccola finale di girone e per la grandezza del tifo di San Siro, ma negli effetti non è quasi mai esistita. È stata sempre in mano all’Inter, il Borussia è arrivato al tiro una sola volta. Non c’è stata crescita estetica nell’Inter, c’è stata una conferma forte. Ora esiste una squadra difficile da spaventare, di una qualità quasi normale ma con un mestiere, cioè movimenti, ormai forti, imparati a memoria. Molto difficile da battere.... L’Inter ha una sua sostanza povera, ha un senso anche Gagliardini al posto di Sensi, si prende l’anima di Barella e la gioia ritrovata di Candreva. Non è la squadra migliore, ma lo sa. È eccezionale come Conte riesca sempre a portare energia francescana in squadre piene zeppe di soldi e ambizione. Ma è questa banalità del bene a dare all’Inter una grande forza anche senza Lukaku, anche con i rigori sbagliati e contro avversari via via sempre più alti. La gente avverte l’alchimia e accorre quasi a protezione. C’è una cosa sola, non enorme, non invincibile, ma durissima da affrontare".