Pellé e il cucchiaio mancato: Chiedo scusa, non volevo offendere Neuer

Sfumato miseramente il proposito di fare un "cucchiaio" a Neuer ed uscita di scena l'Italia dagli Europei dopo la lotteria ai rigori con la Germania, Graziano Pellé chiede scusa. Quando incrocia i giornalisti all'aeroporto di Montpellier, prima di imbarcarsi per Londra, l'attaccante del Southampton ha gli occhi lucidi e l'aria di chi l'ha fatta grossa, finendo però con l'essere pescato con le mani nella marmellata. "Le polemiche sul mio conto? Tutte giuste, è tutto giusto, io il rigore l'ho sbagliato. In questi momenti di trance agonistica succedono tante cose, io non volevo offendere Neuer. Volevo far gol, non volevo dirgli che ero più forte di lui. In quel momento - continua Pellé - eravamo una nazione contro una nazione, succedono tante cose. Ho visto che Neuer si muoveva tanto, ho mimato lo scavetto pensando che rimanesse fermo, visto che in carriera avevo già segnato così. Invece... A fine gara lui è venuto a farmi i complimenti, mi ha detto 'sei un grande', come Muller e tanti altri. Non si è neppure accorto di quello che avevo provato a dirgli". Quindi le scuse: "Mi dispiace soprattutto per tutti quelli che mi vogliono bene, chiedo scusa all'Italia, a tutti. In allenamento credetemi li segnavamo sempre, io in quell'angolino e Zaza sotto la traversa. Conte ha scelto i rigoristi, poi ha chiesto se ce la sentivamo, e io me la sentivo, purtroppo me la sentivo. Poteva entrare De Rossi? Sì, ma non stava bene, se avesse sbagliato avrebbero massacrato lui e non sarebbe stato giusto. Così come ora stanno massacrando Zaza. Siamo tutti abbattuti". Infine una constatazione che non fa una piega: "Sono arrivato che non ero nessuno, vado via che non sono nessuno. Avessi segnato ora sarei un fenomeno. Mi spiace moltissimo, credetemi, ma non per me, per chi mi vuole bene. Il mio futuro? Non lo so ancora, è un momento particolare e dobbiamo parlarne".