Paradosso Higuain: Stella nella Juve e nei club, flop in Argentina

In misura assai minore c'è passato anche Messi, che ha vinto tutto con il Barcellona e niente con la maglia della Nazionale, ma la storia tra Higuain e l'Argentina è ancora più delicata e difficile. Anche ieri il Pipita ha steccato; nell'amichevole con la Spagna ha sbagliato un gol fatto sullo 0-0 prima che le Furie Rosse sbranassero la Selecciòn di Sampaoli per 6-1 e, come spesso è accaduto anche in passato – sul banco degli imputati è salito soprattutto lui. Gonzalo Higuain. I tifosi argentini si sono scatenati sul web, mettendo nel mirino l'attaccante della Juventus (assieme ad altri come Mascherano e De Paoli) e non è la prima volta che accade. Un paradosso per un bomber rimpianto da Real Madrid (ha segnato più di Benzema) e dal Napoli e che la Juventus si gode felice. Grande nei club, piccolo in nazionale dove tutti ricordano errori fatali, sia in rigori decisivi (come in coppa America) sia palle-gol clamorose, come nella finale mondiale con la Germania a Brasile 2014. In quasi 9 anni del suo tormentato rapporto con la Nazionale, Higuain ha conosciuto più bassi che alti. A chiamarlo per primo fu Maradona, quand'era ct, che lo fece esordire nell'ottobre del 2009 col Perù (e fu subito gol). Ai Mondiali in Sudafrica nel 2010 segnò anche una tripletta alla Corea, prima della batosta ai quarti con la Germania. Dopo l'addio di Maradona fu convocato anche dal ct Basile., poi dagli altri che ne presero il posto come Sabella e Martino ma la parabola di Higuain in Nazionale diventa sempre più discendente. La concorrenza davanti è agguerrita (Aguero, per dirne uno) e per il Pipita è uno sgomitare continuo per essere convocato, cosa che non accade sempre neanche con Sampaoli. Nelle ultime due amichevoli il ct lo ha chiamato e lo ha fatto giocare sempre, ma – senza Messi – i risultati sono stati deludenti e il popolo argentino reclama la sua testa. C'è chi esagera sui social augurandosi addirittura la morte del bomber. Ora la Juventus si ritroverà un giocatore deluso e ferito ma anche arrabbiato e affamato per le gare decisive di fine stagione. Fermo quantomeno a confermare che nei club il n.1 è ancora lui.